Forte rischio che recessione si protragga per tutto primo trimestre. De Luise: “Agire subito”
Prosegue la doccia fredda delle previsioni negative che collocano la stima di crescita della nostra economia abbondantemente sotto il punto percentuale. Così commenta Confesercenti i dati Istat della Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. A fine 2018, per due trimestri di seguito, la dinamica del Prodotto interno è stata negativa, sottolinea l’Istituto di statistica. Pesa l’andamento negativo della produzione industriale, molto peggiore delle attese, mentre preoccupa la contrazione della produzione dei beni di consumo che a dicembre ha subìto un crollo. La ricchezza del Paese nel 2018 dovrebbe essere cresciuta meno di 1 punto percentuale e per l’anno in corso le stime sono molto pessimistiche. Anche i consumi delle famiglie gravitano intorno al mezzo punto percentuale (0,5% nel 2018, 0,6% dovrebbe essere il risultato di quest’anno). Mentre non si registrano miglioramenti sul fronte delle dinamiche del mercato del lavoro – di sostanziale stabilità dell’occupazione, con aumento dei soli lavori a termine e di lievi miglioramenti nel tasso di disoccupazione, ancora tra i più elevati dell’area euro – possiamo osservare che il periodo di ripresa dell’occupazione totale avviato nel 2014 si è arrestato a metà circa dello scorso anno. “I dati macroeconomici che stanno affluendo – afferma la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – fanno temere, purtroppo, che la decelerazione attuale possa rappresentare l’inizio di un’inversione di tendenza più che una pausa di assestamento. Le forti probabilità che la recessione si possa protrarre per tutto il primo trimestre 2019 rischiano di trasformarsi in una sicurezza: per questo chiediamo con forza al Governo, al di là delle rassicurazioni sulla ripresa nel secondo trimestre dell’anno, di mettere subito in campo azioni volte a restituire certezze ai alle famiglie, alle imprese e ai mercati”.