A Eurodeputata negato permesso di salire a bordo. (DIRE) 29 Gen. – “Sono ancora al porto di Ortigia, ma il prefetto non mi ha ancora autorizzato a salire a bordo della Sea Watch 3 a causa dell’ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto, che impone il cordone sanitario attorno all’imbarcazione”. Cosi’ all’agenzia ‘Dire’ Cecile Kyenge, eurodeputata Pd, da ieri a Siracusa in attesa di salire sulla nave della ong tedesca battente bandiera olandese, a cui le autorita’ negano lo sbarco dei 47 naufraghi recuperati nel Mediterraneo. “Ho potuto comunicare con il personale a bordo – dice l’europarlamentare – che mi confermano che la situazione e’ critica. Molti dei migranti in Libia hanno subito torture e violenze molto gravi, alcuni sono sotto shock. Ma non c’e’ motivo di negare loro l’attracco”. Kyenge, che domani sara’ di nuovo a Bruxelles, aggiunge: “Sono in contatto permanente con il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani e il commissario per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos, nonche’ con il mio gruppo politico. Domani stesso intendo riferire in plenaria quello che sta succedendo qui. Inoltre riferiro’ sul caso Sea Watch 3 anche alla Commissione per le liberta’ civili, la giustizia e gli affari interni (Libe, di cui Cecile Kyenge e’ membro, ndr.) e alla Sottocommissione diritti umani”. L’obiettivo, prosegue Kyenge, “e’ anche denunciare il divieto posto a un europarlamentare di salire sulla nave. Tra le prerogative dei deputati nazionali e degli eurodeputati c’e’ anche quella di poter visitare ogni luogo. E se si tratta di migranti, noi eurodeputati siamo ancora piu’ coinvolti trattandosi di un tema europeo”. Alle istituzioni Ue Kyenge chiedera’ anche un’interrogazione sull’intera vicenda: “E’ ora che gli Stati membri si assumano le loro responsabilita’. Qui si sta andando verso la disumanizzazione”. Se da un lato l’Italia e’ stata lasciata sola nella gestione del flusso migratorio, Kyenge nota anche contraddizioni nelle scelte del governo italiano: “Il Parlamento europeo ha avanzato proposte politiche concrete per modificare il regolamento di Dublino”, che impone ai Paesi di primo sbarco di accogliere le richieste d’asilo. Inoltre, dice Kyenge, “l’Ue con le Nazioni Unite ha adottato il Global compact su migranti e rifugiati. Ma entrambe queste iniziative hanno visto la ferma opposizione dell’Italia e dei Paesi di Visegrad, proprio quelli che dicono ‘no’ all’equa ripartizione delle responsabilita’. E’ ora di smettere di strumentalizzare il tema dei migranti come cavallo di battaglia per fare campagna elettorale”. Kyenge conclude con un pensiero alla cittadinanza e alle amministrazioni di Siracusa. “Si stanno comportando – dice – con grande dignita’”. (Alf/Dire) 18:00 29-01-19