Giornata della memoria, Archivio di Stato e Ass. Le Muse insieme per dialogare con gli studenti

Ancora un grande evento organizzato nell’ambito del protocollo tra il sodalizio Le Muse e l’Archivio di Stato. Un appuntamento ricorda il presidente Livoti, quello di Venerdì aperto al mondo dei ragazzi e che vuole assumere un valore documentale e di recupero di una memoria, quella storica, utile per riflettere su una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. L’Archivio Di Stato di Reggio Calabria e l’associazione culturale “Le Muse” hanno così pensato a creare un evento commemorativo che si terrà venerdì 25 gennaio alle 10.00 presso la sala conferenze nella sede dell’Archivio in via Lia. La manifestazione prevede la mostra documentaria “Documenti per non dimenticare”, con esposizione di atti conservati in archivio e relativi alle leggi razziali emanate contro gli ebrei. Si svolgerà inoltre un incontro – dibattito moderato da Giuseppe Livoti, presidente dell’ass. culturale “Le Muse”, e a cui parteciperanno Maria Fortunata Minasi – direttore dell’Archivio di Stato, Paola Abenavoli –  critico cinematografico, Guido De Caro – psicoterapeuta e Francesca D’Agostino –avvocato e vicepresidente “Le Muse”. L’evento, che anticipa di qualche giorno la data del 27 gennaio al fine di favorire la partecipazione di alcune scuole reggine, è stato fortemente voluto dagli organizzatori perché far conoscere e ricordare l’abominio dell’olocausto, assieme alla responsabilità di far toccare con mano alle nuove generazioni l’odio dell’antisemitismo e delle leggi razziali. E’ dovere in tal senso fare memoria, soprattutto da parte di chi è custode della storia in virtù del fatto che, come diceva Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

 

 

 

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