(DIRE) 27 Dic. – Syndial, societa’ ambientale di Eni, ha avviato nel sito della raffineria di Gela il primo impianto pilota per il recupero e la trasformazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) in un bio olio che servira’ a produrre carburanti di nuova generazione. La messa in esercizio dell’impianto rappresenta il primo traguardo di un percorso nato dalla ricerca di Eni e avviato con la definizione della tecnologia proprietaria waste to fuel, messa a punto nel Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente a Novara. La tecnologia waste to fuel consente di replicare in poche ore in un impianto industriale a basso impatto ambientale un processo che la natura compie in milioni di anni, cioe’ trasformare biomasse preistoriche in energia. Inoltre, il suo utilizzo genera come sottoprodotto una risorsa preziosa e sempre piu’ scarsa: l’acqua, impiegabile per usi industriali e civili. Il rifiuto umido viene infatti valorizzato non solo tramite la produzione di bio olio e bio metano ma anche con il recupero e il trattamento del suo contenuto di acqua, pari a circa il 70%. Un sistema in grado di generare complessivamente grandi vantaggi per la collettivita’. Eni pone cosi’ un altro importante pilastro di una strategia improntata al modello integrato di economia circolare che la portera’ a realizzare, completata la fase pilota, impianti waste to fuel su scala industriale, eliminando una grande quantita’ di rifiuti organici tramite il loro riutilizzo e fornendo un significativo contributo in termini di vantaggi ambientali alle grandi aree urbane in Italia e all’estero. Le attivita’ svolte dall’impianto di Gela permetteranno a Eni di acquisire le informazioni necessarie per la progettazione dei nuovi impianti. Il pilota di Gela ha una capacita’ produttiva di bio olio stimata in circa 70 chilogrammi al giorno e viene alimentato con 700 kg al giorno di rifiuti organici forniti dalla Societa’ per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti SRR di Ragusa. Il progetto waste to fuel e’ un esempio tangibile del modello integrato di economia circolare di Eni: oltre al riutilizzo di aree dismesse e bonificate, valorizza le materie prime di scarto e le trasforma in una nuova materia energetica, senza alcun impatto sulla filiera alimentare ma altresi’ contribuendo a supportare i territori in cui Eni opera nel sistema di smaltimento dei rifiuti urbani. (Com/Rai/ Dire) 10:57 27-12-18