Energia. Descalzi (ENI): a Gela combustibile da rifiuti, poi altri siti

Diversi impianti Forsu presso principali città, anche in metropoli estere

(DIRE) Roma, 23 Dic. – Il progetto Waste to Fuel, combustibile da rifiuti, di Eni che parte a Gela e’ “un esempio tangibile del modello integrato di economia circolare di Eni imperniato su tre pilastri (sinergia, simbiosi industriale e cambio culturale), e permetterà di acquisire le informazioni necessarie per la progettazione di nuovi impianti su scala industriale che Eni realizzerà in altri siti in Italia”. Lo dice l’amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi, in un’intervista al Sole 24 Ore. “L’idea è quella di realizzare diversi impianti Forsu (Frazione organica del rifiuto solido urbano, ciò che deriva dalla raccolta differenziata dell’organico, l’umido, ndr) distribuiti presso le principali città e riuscire a eliminare una grande quantità di rifiuti organici, riutilizzandoli e fornendo un significativo contributo in termini di vantaggi ambientali alle grandi aree urbane in Italia e all’estero”. Intanto, oltre che a Gela “Eni sta implementando il progetto per la realizzazione di un prototipo industriale a Ravenna e sta studiando anche lo sviluppo di un impianto su larga scala – annuncia l’ad del ‘Cane a sei zampe’- Vorremmo spingerne la diffusione in Italia e proporne anche all’estero, in grandi metropoli come Il Cairo, Lagos o Algeri. Il mio obiettivo è far si’ che Syndial diventi un centro di profitto”. Dal 2012 al 2017 “Eni ha investito circa 5 miliardi tra riconversioni industriali, ricerca e bonifica- spiega Descalzi- nel prossimo piano indicheremo l’impegno per l’economia circolare che include, oltre alla raffinazione ‘green’ anche la chimica e il progetto rinnovabili”. (Ran/Dire) 10:02 23-12-18

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