Cosenza. Marocchino in arresto per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni e violenza privata

Nel pomeriggio di ieri, 21 dicembre 2018, personale della Squadra  Mobile di questa Questura ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare coercitiva, emessa, dal GIP presso il Tribunale ordinario di Cosenza, a seguito di richiesta della Procura della Repubblica diretta dal dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di T.H. trentenne  di nazionalità marocchina, domiciliato in  Cosenza.

Invero,  T.H. si sarebbe reso responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni e violenza privata, nei confronti della propria convivente, con la quale ha generato due figli, entrambi  minori, innanzi ai quali, in stato di alterazioni per utilizzo di sostanze stupefacenti ed alcoliche, maltrattava ed ingiuriava  la convivente  non accettando il suo stile di vita modello “occidentale”,  picchiandola e  aggredendola, anche per futili motivi, cagionando spesso volte   vistosi segni sul corpo della prefata, in presenza dei minori, di uno e quattro anni, che erano costretti quindi  ad assistere inermi alle violenze subite dalla madre.

T.H., inoltre, sempre attraverso minacce, costringeva la donna, durante la loro convivenza, anche a subire violenza fisica e psicologica  durante i loro rapporti sessuali. La convivente  non ha mai denunciato le violenze sopra descritte in quanto T.H. la obbligava, attraverso  ulteriori minacce di morte, a non denunciarla.

L’elevata esperienza ed il grande acume investigativo ha fatto capire agli investigatori la necessità di intervenire  con astuzia e determinazione nella vicenda,  così da riuscire in breve tempo ad individuare  il luogo dove lo stesso  dimorava, inducendo questo a non opporre alcuna resistenza  alla presenza degli investigatori che, quindi, dopo una certosina ed alacre attività info-investigativa, riuscivano a garantire alla giustizia un soggetto incline ad una visione integralista nonché recidivo nel compiere atti delinquenziali di alto disvalore sociale, come lo spaccio di sostanze stupefacenti  in zone frequentati da minori .

Dopo le formalità di rito, il T.H. veniva accompagnato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

fonte  —  http://questure.poliziadistato.it/Cosenza/articolo/11405c1e2039b8664341460240

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