Nella giornata di Venerdì 14 scorso, Militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Novara e del Nucleo CITES di Torino, hanno provveduto a trasferire definitivamente 28 pappagalli, già sottoposti a sequestro la settimana prima, presso altro sito ove verrà assicurata la custodia giudiziale degli animali. Sette pappagalli erano già stati sottratti alla disponibilità dell’indagato nel corso delle operazioni di perquisizione. Così, tutti gli esemplari sottoposti a sequestro, ad eccezione di quattro pulcini e di un’amazzone in cura veterinaria, mantenuti in custodia all’indagato, sono stati affidati ad altri allevatori.
L’operazione era scattata il giorno 6 dicembre, quando, a seguito di segnalazione da parte del Nucleo CITES di Torino, il Gruppo Carabinieri Forestale di Novara si era attivato per rintracciare un allevamento di pappagalli sito nella provincia. Alla sua individuazione, è scattata la perquisizione, effettuata su delega della Procura della Repubblica di Torino. La perquisizione ha visto l’impiego di un totale di 15 unità, dal Gruppo Carabinieri Forestale di Novara e da tutte le Stazioni dipendenti.
Nel corso della perquisizione, presso l’allevamento, sono stati rinvenuti un totale di 145 esemplari di pappagalli di svariate specie. Tra di essi ne venivano ritrovati ben 40 la cui detenzione risultava illegale. 36 esemplari erano di allegato A CITES, al massimo livello di protezione internazionale, tutti di sconosciuta origine e, quindi, detenuti illegalmente. Venivano ritrovate anche specie di altissimo pregio biologico, quali due esemplari di Ara giacinto, 2 di Ara fronterossa, 2 di Ara testa blu, 2 Cacatua ciuffo arancio, oltre a diversi esemplari di varie specie di Amazzoni e di pappagallo cenerino. Sul mercato, per gli esemplari sottoposti a sequestro, si può stimare un controvalore compreso tra i € 50.000 ed € 100.000. Per i fatti contestati, è stato denunciato un cittadino italiano residente in provincia.
Inoltre, sono stati sottoposti a sequestro n° 2 zanne di avorio di circa 0.5 mt. ciascuna, anch’esse prive di documentazione CITES comprovante la lecita provenienza, ed un corallo del genere Scleractinia, anch’esso di sconosciuta origine.
Erano anche presenti tre esemplari di fauna selvatica nazionale, un merlo e due picchi muratori, anch’essi sottoposti a sequestro in quanto detenuti in violazione della normativa nazionale. Il merlo, di cattura recente, è stato immediatamente liberato.
Alcune di queste specie risultano inserite nelle liste internazionali degli animali in pericolo o gravemente minacciati di estinzione. Infatti, a causa della pressione antropica, sono sempre più numerose le specie animali e vegetali avviate verso il declino o, persino, all’estinzione. I pappagalli sono tra le specie maggiormente ambite per la grande richiesta di collezionisti ed amatori. Esiste, naturalmente, anche un commercio lecito. Questo riguarda esemplari nati in cattività e dei quali sia tracciabile, incontrovertibilmente, l’origine legale.
Allo scopo di regolamentare i commerci internazionali, è stata stipulata la Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.), già nel 1973, e resa esecutiva in Italia sin dal 1980. Essa tutela più di 36.000 specie, tra animali e piante e, ad oggi, vi hanno aderito 182 paesi nel mondo. Il commercio internazionale di animali e piante in via di estinzione è un fenomeno in grande espansione e rappresenta un importante business illegale. È il quarto traffico illegale più grosso al mondo dopo droga, armi e tratta degli esseri umani. Per il traffico illegale di animali e piante in via di estinzione si stima, realisticamente, un volume di affari mondiale annuo superiore ai 20 miliardi di dollari.
I Carabinieri Forestale operano in maniera specialistica in tale settore, forti di una consolidata esperienza e di una professionalità ormai ben acquisita. Il contrasto ai traffici internazionali resta una delle priorità operative dell’Arma su tutto il territorio nazionale.