Nicolò (FdI): “Le leggi regionali istitutive di Osservatori non sono ‘manifesti’ pubblicitari”

“Non è serio, nè rispettoso verso quanti subiscono coercizioni e violenze anche gravissime o si vedono negati diritti fondamentali, che gli organismi istituzionali preposti stentino a svolgere le loro importanti funzioni perché privi di mezzi, risorse umane e senza le più elementari dotazioni”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò, aggiungendo: “È davvero umiliante dover constatare che l’Osservatorio regionale per i minori, istituito con legge n. 2 del 2017 su proposta della Giunta, è riuscito finora a riunirsi soltanto una volta. Ma anche dover prendere atto dell’amarezza del presidente dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere che, insieme a tutti i componenti dell’organismo è costretto ad operare non solo senza alcuna indennità, ma pure senza rimborsi spese e senza neanche il riconoscimento di un giorno di ferie o di congedo per il personale assegnato che svolge prestazioni in assoluta gratuità”.

Nicolò ricorda che “in Calabria si sono arenate le attività di due importanti organismi attivati dalla Regione su sollecitazione dell’associazionismo e dei Tribunali per i minorenni di Reggio e Catanzaro, due strumenti finalizzati all’ avvio di politiche organiche e mirate nel settore: l’osservatorio regionale per i minori ed il tavolo regionale sull’ affidamento familiare”.

“Il primo – spiega l’esponente politico di FdI – mirato al monitoraggio dei bisogni e delle risorse, l’altro finalizzato a programmare interventi di coordinamento per potenziare l’affidamento familiare, istituto previsto come risposta al bisogno di famiglia e di crescita per il minore in condizione di abbandono o di disagio”. Peccato però – osserva Nicolò – che avviati lavori di notevole respiro che stavano producendo importanti riflessioni e proposte, tutto si è attestato da oltre un anno e nessuna convocazione è stata più fatta dal mese di luglio 2017″.

“Un blocco inaccettabile sul quale intendo sia fatta chiarezza” – denuncia il consigliere regionale rendendo nota una specifica iniziativa di sindacato ispettivo, il deposito di un’interrogazione “per chiedere quali siano le cause che non consentono all’osservatorio di poter svolgere le proprie funzioni in merito agli obiettivi programmatici previsti”.

“Bisogna fare chiarezza nelle sedi istituzionali – conclude la nota di Nicolò – perché organismi così importanti non restino carrozzoni inutili. Le leggi regionali non sono ‘manifesti’ ma norme che devono trovare piena attuazione, specie quando trattano questioni di portata non secondaria come la tutela di soggetti deboli come i minori o le vittime della violenza di genere”.

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