Con l’Università di Betlemme per donne, giovani e neet. (DIRE) 14 Dic. – Nei distretti di Betlemme, Hebron e a Gerusalemme Est, in un contesto difficile dal punto di vista politico, sociale ed economico, l’incubatore e acceleratore di start up sostenibili economicamente e in grado di produrre valore sociale e’ realizzato grazie a un progetto del Vis – Volontariato internazionale per lo Sviluppo, e dell’Universita’ di Betlemme. Come scrive il Vis in una nota, un’attenzione particolare sara’ dedicata a donne, giovani e Neet (acronimo inglese con cui vengono indicate persone non occupate ne’ nello studio, ne’ nel lavoro, ne’ nella formazione). In occasione della presentazione del progetto quest’oggi all’Universita’ di Betlemme, Luigi Bisceglia, rappresentante Paese Vis Palestina e coordinatore dello Yunus Centre, ha detto in un videomessaggio: “Collaborare con il profit, per una Ong significa mettersi in discussione, dialogare e trovare un approccio comune che coniughi la promozione dei diritti umani con uno sviluppo economico reale e sostenibile”. Nel 2017 la disoccupazione in Palestina e’ arrivata al 27,7%, come ricorda Vis nella nota. Una percentuale che lo rende uno dei Paesi con il piu’ alto tasso di disoccupazione del mondo, secondo gli ultimi dati dell’International Labor Office. Drammatiche le differenze nella partecipazione della forza lavoro per genere: quella maschile si aggira intorno al 71% mentre le donne sono ferme al 19%. Tra le cause -spiegano i responsabili – l’occupazione israeliana e la conseguente instabilita’ politica, ma anche il gap tra formazione e domanda del mercato, scarso accesso al mercato internazionale, mancanza di servizi di consulenza sul lavoro per i liberi professionisti, scarsa diversificazione del mercato ed egemonia dei maggiori centri economici che comunque non riescono ad assorbire la forza lavoro esistente. Come scrive ancora Vis nel comunicato, in un contesto caratterizzato da assenza di politiche di Welfare e prolungata occupazione militare, in cui le reti sociali stanno vivendo un processo di sfaldamento, l’impresa, la formazione a tutti i livelli e l’innovazione sociale possono rappresentare un’opportunita’ per favorire lo sviluppo socio-economico. La popolazione palestinese e’ assai resiliente, ma deve essere supportata in processi di cambiamento che valorizzino sempre di piu’ la ownership locale e l’empowerment dei gruppi piu’ deboli quali Neet, giovani e donne. In questo contesto nasce a Betlemme il primo Yunus Social Business Centre di tutto il Medio Oriente, accreditato dallo Yunus Centre di Dhaka, in Bangladesh, fondato dal premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus. Realizzato grazie ad un accordo tra l’Universita’ di Betlemme, il Vis e il Centro bengalese, ha sede presso la Facolta’ di Economia Aziendale dell’Universita’ di Betlemme e conta su una partnership con lo Yunus Social Business Centre dell’Universita’ di Firenze. Il centro e’ un incubatore e acceleratore di start up social business oriented, divulga le teorie del social business e offre supporto strategico, formazione, consulenza a privati ed istituzioni che vogliono metterlo in pratica, anche in aziende gia’ esistenti. Avra’ come focus il Sud della Cisgiordania, in particolare i distretti di Betlemme e Hebron e a Gerusalemme Est. L’Universita’ di Betlemme era gia’ dotata di un incubatore di impresa che ora, grazie a Yunus, diventera’ anche un Social Business Centre per favorire non solo la nascita di start up, ma anche di incentivare l’approccio basato sulla sostenibilita’ per persone e ambiente. Vere e proprie imprese in grado di autosostenersi economicamente e anche di creare valore sociale. La promozione di un ecosistema che favorisca l’ideazione, l’incubazione, l’accompagnamento e l’effettiva creazione di nuove imprese portera’ a un maggiore tasso di occupazione, anche in favore dei gruppi piu’ emarginati e prevede percorsi formativi aperti a tutti, in particolare a donne e giovani, e campagne di sensibilizzazione che favoriscano l’impiego e l’imprenditoria femminile, imprese e business sociali e il coinvolgimento del settore privato nei processi di sviluppo locale. “Vis e Universita’ di Betlemme- afferma Luigi Bisceglia, rappresentante Paese Vis in Palestina e coordinatore dello Yunus Centre- hanno deciso di accettare la sfida proposta dal prof. Yunus di puntare a coinvolgere il settore privato nei processi di sviluppo delle comunita’ palestinesi. Il mondo dell’imprenditoria puo’ fare la differenza, impegnandosi direttamente a risolvere i problemi socio economici delle comunita’ dove opera, oppure finanziando nuove start up con un forte impatto sociale. Collaborare con il mondo profit, per una Ong come noi, significa mettersi in discussione, dialogare e trovare un approccio comune di intervento che coniughi la promozione dei diritti umani con uno sviluppo economico reale e sostenibile. Insieme, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, possiamo fare la differenza”. Fondatore della Grameen Bank e Premio Nobel per la Pace nel 2006 per il suo grande impegno nei confronti dello sviluppo economico e sociale, Muhammad Yunus ha rivestito un ruolo chiave nel condurre, a livello globale, una battaglia contro la poverta’ attraverso lo strumento del microcredito, valorizzando attivita’ generanti un guadagno tramite piccoli prestiti senza garanzie collaterali. Promotore dell’idea di social business, impresa senza dividendi ne’ perdite con un obiettivo sociale, Yunus ha fondato varie imprese in Bangladesh finalizzate all’abbattimento della poverta’ e a favorire lo sviluppo. (Com/Alf/Dire) 19:07 14-12-18