Il politologo Giorgio Galli e lo studioso di intelligence Mario Caligiuri avevano descritto i rapporti opachi di Deusche Bank in varie parti del pianeta nel libro “Come si comanda il mondo”
La perquisizione dei 170 agenti al quartier generale della Deutsche Bank ieri a Francoforte scoperchia il vaso di Pandora della finanza internazionale. “Un caso di scuola” era stata definita la Deutsche Bank in “Come si comanda il mondo. teorie, volti, intrecci” scritto da Giorgio Galli e Mario Caligiuri per Rubbettino, in cui è stato dimostrato il ruolo dominante dell’economia finanziaria nel potere globale. Descrivendo in modo organico episodi come i Panama Papers (da cui prende la mossa l’azione della magistratura tedesca di ieri), i cablogrammi di wikileaks, i capitali delle agenzie di rating e delle big company di silicon Valley, gli autori hanno fatto emergere il ruolo della banca tedesca, definita “la più indebitata del mondo” e “una vera bomba nucleare nel cuore dell’Europa”.
E alla luce dei recenti avvenimenti potrebbero essere lette sotto una nuova luce anche le inchieste della Procura di Trani che insieme alle agenzie di rating vede coinvolta anche la banca tedesca. Galli e Caligiuri hanno documentato i rapporti opachi della Deutsche Bank in tanti parti del libro, dedicandole anche il capitolo: “Il caso Deutsche Bank: la banca più indebitata del mondo”. Mettendo insieme e contestualizzando notizie di dominio pubblico affrontate invece in modo episodico sui media e ignorate dal mondo politico, Galli e Caligiuri hanno inanellato una serie di dati sulla Deutsche Bank, mettendo in rilievo che:
– aveva venduto 75.000 miliardi di euro di derivati in ogni latitudine del globo;
– alla fine del 2014 possedeva circa
52.000 miliardi di euro di derivati pari a circa 20 volte il pil della Germania e un livello più alto del 66% rispetto a quello di Lehman ai tempi del crac;
– nel 2016 riceveva da parte dell’agenzia di rating Standard & Poor’s una valutazione negativa (a giugno di quest’anno poi definita in BBB+);
– aveva un debito di 19 miliardi di euro che avrebbe richiesto un aumento di capitale di proporzioni ciclopiche.
In un’altra parte del volume gli autori hanno scritto: “Un caso a parte riguarda uno dei protagonisti di questo nostro studio: la Deutsche Bank. In effetti, «con 2 mila miliardi di capitalizzazione (la maggiore nell’Eurozona), è sotto inchiesta per reati in tutto il mondo: manipolazione del tasso Libor (in Inghilterra), riciclaggio di denaro (Russia e Messico), finanziamento al terrorismo (nel Golfo), violazione dell’embargo (Iran), collaborazione con giurisdizioni canaglia (nel Pacifico), falsificazione del rischio (Francia), vendita fraudolenta di strumenti “derivati” tossici (USA).
Siamo a un’altra Lehman Brothers? Speriamo vivamente di no. Purtroppo Galli e Caligiuri i segnali di debolezza della Deutsche Bank – e dell’intero sistema – li hanno descritti tutti. Leggere per credere.
Giorgio Galli è il decano dei politologi italiani. Noto a livello internazionale, ha scritto libri fondamentali come “Il bipartismo imperfetto” (1966) e “Hitler e il nazismo magico” (1989)
Mario Caligiuri è professore di prima fascia all’Università della Calabria, dove dirige il Master in Intelligence, promosso nel 2007 con Francesco Cossiga. È stato tra i primi a introdurre lo studio scientifico dell’intelligence negli atenei italiani. Tra i suoi ultimi volumi, “Intelligence e Scienze umane” e “Intelligence e magistratura” entrambi editi da Rubbettino.