Attivare azioni per la promozione e la valorizzazione naturalistica e paesaggistica del bacino artificiale del “Menta”, per proseguire su specifici interventi scientifici e, al contempo, attuare programmi di fruizione per favorire lo sviluppo ecocompatibile e sostenibile dell’area. Sono questi gli obiettivi del “Protocollo per la valorizzazione dell’area della Diga del Menta: tutela naturalistica e fruizione sostenibile”, siglato tra il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ed il Vicepresidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Domenico Creazzo. Il Parco, attraverso uno studio di fattibilità, vuole verificare quali siano le azioni più efficaci, ma sostenibili, per valorizzare l’area sotto l’aspetto turistico e sportivo (si prevede, infatti, di attivare punti di pesca sportiva, stazione canoistica, punti per il birdwatching) e, contemporaneamente, proseguire nelle attività prevalentemente scientifiche, considerato che il Menta, immerso in un ambiente ricco di biodiversità, rappresenta un ecosistema altamente modificato e in evoluzione, al cui interno trovano vita diverse specie. Adottando dunque un approccio integrato e multidisciplinare, si vuole coniugare la funzione principale dell’invaso con l’ambiente in cui esso è inserito. “L’invaso artificiale del Menta, è situato nel Comune di Roccaforte del Greco, nel cuore dell’Area Protetta in un ambiente di grande pregio naturalistico – ha spiegato il Vice Presidente Domenico Creazzo -. Sono luoghi eccezionali, ricadenti in centri montani spesso svantaggiati e che, anche tramite azioni come queste, vogliamo salvaguardare e orientare ad uno sviluppo sostenibile, con nuove strutture che migliorino l’accessibilità e la vivibilità. Nel protocollo infatti, vi è anche la volontà di collegare altri siti di pregio attraverso la rete sentieristica esistente, moltiplicando l’offerta turistica e l’appetibilità di un comprensorio più ampio e variegato con un enorme patrimonio naturale” ha concluso Creazzo. Sulla base del progetto dell’Ente Parco con gli studi di fattibilità previsti dal Protocollo si valuterà la sostenibilità socioeconomica e l’impatto ambientale delle azioni previste con l’intento di realizzare: un’area di video-sorveglianza con controlli anche notturni, un punto informativo e di ristoro, un’area di sosta/rinfresco, un punto per affitto canne e attrezzature, tornelli di accesso alle aree lacuali, la realizzazione di una ciclovia, di una stazione canoistica, di punti di pesca sportiva e di osservazione della fauna (birdwatching), il recupero dell’ex area USAF per la realizzazione di un centro astronomico da collegare alla diga attraverso la sentieristica esistente. Inoltre è prevista la messa a dimora, lungo i margini stradali interni, di arbusti produttori di bacche selvatiche. “Questo bacino idrico, che nasce come necessità di dare risposta ad un bisogno essenziale della cittadinanza metropolitana, – ha affermato il componente del Consiglio Direttivo e Sindaco di Santo Stefano in Aspromonte Francesco Malara – grazie alla forza di Madre Natura, che lo ha inglobato nel suo ventre facendolo diventare un unicum di bellezza assoluta, è diventato nel tempo un grande attrattore turistico per l’intero comprensorio di Gambarie. Oggi con la firma di questo importante Protocollo, ciò viene istituzionalizzato e viene avviato un ulteriore percorso in termini di opportunità di sviluppo del nostro territorio montano, sempre nel solco della conservazione naturalistica, ma con l’obiettivo di migliorarne la resilienza, convinti che dalla crescita dei nostri territori passi quel riscatto sociale a cui noi amministratori pubblici aspiriamo e per il quale ci spendiamo quotidianamente”.