Protestanti e cattolici insieme: salviamo il paese dal collasso. (DIRE) 23 Nov. – Le Chiese di Haiti chiedono il dialogo tra governo e opposizione dopo scontri e disordini scoppiati a Port-au-Prince a margine delle proteste per episodi di corruzione che coinvolgerebbero il governo del presidente Jovenel Moise. Manifestanti e oppositori accusano l’esecutivo di aver sottratto 3,8 miliardi di dollari stanziati nel quadro del programma da Petrocaribe, un programma di cooperazione energetica avviato nel 2005 dal Venezuela di Hugo Chavez. Le proteste sono cominciate l’11 novembre. Secondo la polizia sono state uccise tre persone, mentre secondo gli organizzatori della protesta i morti sono almeno 11. L’appello al dialogo ha visto la partecipazione comune di cattolici e protestanti. Secondo la Federazione protestante di Haiti, bisogna “trovare una strategia comune per affrontare il problema per evitare una volta ancora la vergogna dell’interferenza straniera” e “il collasso del Paese”. A queste richieste di pace si e’ aggiunta la voce di suor Marcella Catozza, missionaria italiana che da anni opera nella capitale. La religiosa ha scritto e pubblicato una lettera chiedendo urgentemente aiuto e preghiere per fermare una situazione degenerata nel caos. “Lunedi’ riprenderanno gli scontri annunciati con tre giorni di sciopero generale” si legge nella lettera della suor Marcella, che accusa: “Nessuno ne parla anzi addirittura c’e’ chi nega, come l’ambasciatore americano, che dice che non sta succedendo nulla di grave”. Secondo la missionaria, si rischia la guerra civile e bisogna reagire, trovando il modo di far dialogare i due fronti. (Est/Dire) 17:54 26-11-18