Vanadia (Npi): Nei tardo prematuri in aumento esiti neurologici minori
(DIRE – Notiziario settimanale Sanità) Roma, 14 Nov. – “Mentre gli alti prematuri, o i bambini di estremo basso peso alla nascita, sono generalmente in follow-up presso le Neonatologie o le Neuropsichiatrie infantile dei presidi ospedalieri, la fascia dei ‘late preterm’ (tardo prematuri) non rientra sempre in questi programmi di follow-up, sebbene gli esiti neurologici minori siano in costante aumento nei tardo prematuri”. A puntare l’attenzione su di loro è Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile responsabile dell’equipe multidisciplinare dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che sabato 17 Novembre, in occasione della Giornata mondiale della Prematurità, offrirà consulenze pro bono a Roma. Le visite sono gratuite e si svolgeranno nella sede dell’IdO di via Salaria 30, dalle 8.30 alle 13.30, ma è necessario fissare l’appuntamento chiamando il numero 06/8542038. Con questa iniziativa l’IdO vuole garantire alle famiglie la valutazione neuroevolutiva e la promozione dello sviluppo psicomotorio dei bambini nati pretermine di età compresa tra 0 e 24 mesi. “È importante attenzionare i bambini pretermine perche’ il fenomeno della prematurità è in aumento- continua Vanadia- ma soprattutto e’ aumentato il tasso di sopravvivenza grazie al miglioramento delle tecniche assistenziali, rianimatorie e neonatologiche. Se da una parte siamo stati in grado di ridurre la percentuale di esiti maggiori legati alla prematurità – quali le paralisi cerebrali infantili, i disturbi neurosensoriali e le epilessie collegate alle lesioni cerebrali – dall’altra risultano in aumento gli esiti neurologici minori. Spesso questi esiti si evidenziano tardivamente, al momento dell’ingresso alla scuola primaria quando iniziano a definirsi i problemi di natura comportamentale o legati all’apprendimento”. In realtà, continua la neuropsichiatra infantile dell’IdO, “sappiamo che i precursori delle funzioni che stanno alla base di processi come quello dell’apprendimento sono già evidenziabili nei primi anni di vita, e sappiamo anche che il nato pretermine è portatore di una complessità di cui bisogna occuparsi fin da subito. Quel corpo è frequentemente sottoposto a manovre invasive e deve avere un tempo di adattamento più lungo e talvolta più complicato rispetto agli altri bambini. È un corpo che va recuperato- ribadisce Vanadia- così come va recuperata la sicurezza di manovre anche quotidiane quali possono essere un cambio di abito o il bagnetto. Il 17 Novembre vogliamo sostenere i genitori in questo percorso, affinchè si conosca l’importanza dei processi e delle strategie regolative che inizialmente passano dal caregiver primario e che poi costituiranno una base sicura sulla quale il bambino potrà organizzare i suoi meccanismi autoregolativi e comunque le funzioni mentali”. Le attivita’ dell’IdO non finiscono qui. A Febbraio, insieme al Sindacato dei medici pediatri di famiglia (Simpef) del Lazio, promuove un corso di formazione Ecm con il patrocinio della Società italiana di pediatria (Sip). Si tratterà di tre giornate che vedranno coinvolte diverse figure professionali della salute: dal ginecologo al neonatologo, dal neuropsichiatra infantile al pediatra, dal logopedista allo psicoterapeuta. “L’obiettivo – conclude Vanadia – è affrontare la complessità della prematurità attraverso l’integrazione multiprofessionale”. (Red/ Dire) 08:15 14-11-18