Fare sì che anche le aziende agri-turistiche possano macellare piccoli quantità di carni, provenienti esclusivamente dai propri allevamenti (è infatti vietata la lavorazione di capi acquistati per l’immediata macellazione), realizzando, al contempo, un duplice obiettivo: un accorciamento dell’intera filiera e il rafforzamento della tipicità di alcune produzioni. E’ questo l’obiettivo che ispira il progetto di legge “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MACELLAZIONE AZIENDALE” di iniziativa del consigliere Michele Mirabello che spiega: “Mutuando l’esperienza di altre regioni, ed in particolare della Basilicata, lo scopo è consentire, in armonia con le norme comunitarie e nazionali, alle aziende zootecniche, l’attività marginale, localizzata e limitata, della macellazione aziendale degli animali delle specie ovina, caprina, suina. Stessi criteri per quanto riguarda la specie bovina di età non superiore ai ventiquattro mesi, allevati presso la stessa azienda, le cui carni sono destinate alla vendita diretta, presso il proprio punto vendita aziendale, al consumatore finale e ad esercenti ubicati nel comune di appartenenza ed in quelli limitrofi, nell’ambito del territorio della Regione Calabria. Riteniamo- fa presente Mirabello- che sia una materia di stretta attualità che riveste particolare urgenza in quanto intervenire sulla macellazione aziendale vuol dire rendere questa pratica sicura, controllata e tracciabile”. La legge, che consta di nove articoli e non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, prevede che i locali aziendali multifunzionali adibiti alla macellazione rispondano ai più stringenti requisiti igienico – sanitari e che le procedure di lavorazione avvengano nel rispetto delle norme in materia di benessere animale e tracciabilità.