Ma per attivisti non basta: “Stop agli arresti arbitrari”. (DIRE) 12 Nov. – “Mimi Mefo e’ libera”: questa la notizia che sta rimbalzando questo pomeriggio su internet e i social media. Mimi Mefo, nota giornalista del Camerun anglofono, era stata arrestata nei giorni scorsi con l’accusa di “fake news, cyber terrorismo e attentato all’unita’ dello Stato” e condotta nel carcere militare di Douala. Subito si e’ innescata una forte la mobilitazione da parte di internauti e organizzazioni internazionali per chiederne il rilascio. Il timore diffuso e’ che si sia trattato di un arresto “politico” volto a colpire i giornalisti che seguono le tensioni e gli scontri nelle due regioni a maggioranza anglofona, nell’ovest del Camerun. Sabato i giudici hanno disposto il rilascio della donna, ferma restando l’udienza prevista per oggi a Douala. I giudici hanno infine disposto il rilascio, facendo decadere le accuse a suo carico. Sempre sui social circolano anche le foto dell’uscita della giornalista dal tribunale, circondata da una folla di sostenitori, tra cui molti giornalisti invitati a recarsi sul posto dall’Unione nazionale della stampa. Un gruppo in particolare che si batte per riforme democratiche – ‘Stand up for Cameroon’ – ha scritto: “Dobbiamo continuare a mobilitarci perche’ ci sono ancora troppi detenuti illegali”. Secondo la stampa locale, un altro cronista arrestato “arbitrariamente” a fine ottobre resta dietro le sbarre. Michel Biem Tong e’ stato accusato di terrorismo per aver scritto articoli in cui condannava abusi e violenze compiuti dai militari nelle regioni a maggioranza anglofona. In quest’area, da circa un anno, sono iniziati scontri tra miliziani secessionisti e l’esercito nazionale, che secondo i media mettono in pericolo la stabilita’ dell’area nonche’ l’incolumita’ dei civili. (Alf/ Dire) 17:47 12-11-18