Investimento ammonta a 2,4 mld euro, previsto ricerche a Taranto. (DIRE) 7 Nov. – “Non c’e’ una tonnellata di acciaio che vale la pena di produrre se non possiamo ritornare a casa in piena salute”. È una delle frasi che Matthieu Jhel, amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, ha pronunciato nel corso della conferenza stampa che si e’ svolta nello stabilimento di Taranto per presentare i piani di rilancio del siderurgico. L’impianto cambia volto anche grazie alla sostituzione della scritta simbolo “Ilva” sulla facciata del centro direzionale. Le novita’ sono i ventuno manager e due piani strategici: uno ambientale e uno industriale “che andranno di pari passo”, assicura l’Ad. “Salute e sicurezza” sono i valori che ispirano i sette punti di cui si compone il piano industriale che servira’ a rilanciare il siderurgico di Taranto e tutte le aziende ex Ilva. Il gruppo franco – indiano Arcelor Mittal e’ il “maggior produttore di acciaio al mondo, presente in 60 Paesi, con 200mila dipendenti: siamo leader in tutti i principali mercati del mondo, leader in ricerca, sviluppo e in tecnologia”, ha ricordato Jehl che alle polemiche dei giorni scorsi sui criteri usati per selezionare chi tra gli operai e’ stato assunto dal gruppo e chi e’ stato collocato in cassa, risponde cosi’: “Abbiamo rispettato tutti i criteri dell’accordo del 6 settembre, se ci sono anomalie ne parliamo con i sindacati e lavoriamo per trovare una soluzione”. Sulla decarbonizzazione del sito di Taranto, per Jehl “non c’e’ sostenibilita’ aziendale se non lavoriamo sul carbone, il nostro gruppo si impegna quindi per ridurre il target di emissioni e questo si applica anche a Taranto”. “C’e’ l’impegno – ha aggiunto – a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 15 per cento con l’uso delle migliori tecniche e tecnologie disponibili. Altro impegno e quello di ridurre le emissioni di CO2. Siamo produttori europei, vogliamo continuare a produrre acciaio in Europa e accettiamo quindi i limiti stringenti”. “Il piano ambientale e il piano industriale vanno insieme, non c’e’ l’uno senza l’altro. Noi produrremo 6 milioni di tonnellate di acciaio all’anno alla fine del piano ambientale (tra 5 anni, ndr). Gia’ fare 6 milioni non e’ facile, oggi la produzione e’ 4,5 milioni all’anno. Crescere a 6 milioni e’ gia’ una sfida. Su questo siamo gia’ al lavoro”, ha annunciato e ha continuato: “Abbiamo il piano industriale con tanti aspetti non solo strategici ma anche per le manutenzioni che non sono state fatte negli ultimi anni, per il revamping dell’altoforno 5, tanti interventi sulle acciaierie e cosi’ via”. In tutto gli investimenti previsti ammontano a 2,4 miliardi in 5 anni di cui 1,15 per l’ambiente e 1,25 per l’assetto industriale”. Infine, dieci milioni di euro saranno investiti per creare a Taranto un centro di ricerca e sviluppo: “Per noi la comunita’ e la vicinanza alla comunita’ sono importanti. Sono le persone a fare la differenza non solo la tecnologia”. (Adp/ Dire) 17:37 07-11-18