Doverosamente ci siamo imposti il silenzio, abbiamo inteso rispettare il dolore delle famiglie delle due povere persone morte a Pentimele. Ma ora sentiamo dentro di noi la necessità di richiamare all’assunzione delle proprie responsabilità il sindaco e chi con lui ha il dovere di amministrare la nostra Reggio. Basta con lo scaricabarile di fanciullezza memoria, è finito il tempo nel quale, le mani sporche di marmellata, si nascondevano dietro la schiena, allorquando si veniva scoperti della marachella compiuta. Non ha più l’età ma soprattutto egli ricopre il ruolo di primo cittadino. E allora reciti il mea culpa Falcomatà, riconosca di avere omesso quanto in obbligo a lui e alla sua squadra al fine di creare le condizioni di messa in sicurezza di un’area di cantiere. Ammetta la sua inadempienza per aver consentito che quella strada rimanesse in quelle condizioni di estremo pericolo per tanti giorni, senza preoccuparsi dei possibili rischi per i cittadini. Circostanza resa ancora più grave dalle stesse dichiarazioni rilasciate dall’Amministrazione Comunale che, candidamente, ha ammesso che, sin dalla mattinata, era a conoscenza che i lavori non sarebbero ripresi e, pertanto, avrebbe dovuto obbligatoriamente intervenire quanto meno per far mettere in sicurezza quell’arteria. Le strade della città, da nord a sud, da monte a valle, versano in condizioni pietose. Buche dappertutto, manutenzione inesistente e, laddove eseguita, operata in maniera incontrollata e con risultati assolutamente scadenti. Più volte, nei mesi scorsi, abbiamo lanciato l’allarme di possibili tragiche conseguenze. Lo abbiamo fatto con ripetuti appelli, oltre che agli amministratori, anche al Prefetto di Reggio Calabria al quale abbiamo formalmente richiesto un suo preciso intervento sul Sindaco a tutela della pubblica e privata incolumità. Siamo scesi in piazza lo scorso 27 maggio con la manifestazione #BASTABUCHE con un corteo sul Lungomare conclusosi a Piazza Italia. Appelli rimasti purtroppo inascoltati da parte di Falcomatà e della sua Giunta. A nulla serve continuare a usare lo slogan dei “50 milioni” del Decreto Reggio che sarebbero destinati per asfaltare le strade. Se, come è ormai evidente a tutti, sta aspettando gli ultimi mesi del suo mandato, per fare campagna elettorale asfaltando qualche strada della nostra città, allora avrà dimostrato ancora di più la sua insipienza e il considerare prioritari i propri interessi politici e le proprie aspirazioni carrieristiche e non, invece, la tutela degli interessi della collettività. Si faccia un selfie anche lì dove due giovani reggini hanno perso la vita e da quel luogo chieda perdono a loro e alle famiglie distrutte dal dolore. Chieda scusa ai reggini del suo fallimento, abbia uno scatto di dignità, non ricerchi altrove le responsabilità di quanto successo, la sua coscienza sa che lui non ha fatto quanto in suo dovere fare per evitare tali tragedie. Lo faccia per rispetto a chi non c’è più e consenta ai reggini di voltare pagina. Annunci da quel triste luogo che se ne tornerà a casa da semplice cittadino perché avrà già depositato le sue dimissioni da Sindaco per manifesta incapacità.
Il Commissario Città di Reggio Calabria
Franco Germanò