(DIRE) Roma, 24 Ott. – In una intervista concessa oggi al Foglio, il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone spiega perché sarebbe un errore far rientrare dalla finestra nel disegno di legge sulla corruzione la figura dell’agente provocatore. “Il disegno di legge del governo saggiamente non ha previsto la possibilità di usare un agente provocatore per combattere la corruzione. E’ uno strumento pericoloso che si presta a strumentalizzazioni perché non serve necessariamente a scoprire colpevoli ma può servire invece a crearli. E ho forti dubbi anche sulla esclusione della punibilità per chi denunzia fatti di corruzione, di cui è stato responsabile, prima dell’inizio delle indagini. Si rischia in questo modo di reintrodurre dalla finestra la figura dell’agente provocatore, peraltro sganciata da qualsiasi controllo preventivo da parte del pubblico ministero”. (Vid/ Dire) 10:54 24-10-18
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