Comando Provinciale di Messina – Taormina (ME), 16/10/2018 14:20
I Carabinieri della Stazione di Taormina, alle prime luci di ieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 33enne, cittadino Russo, per il reato favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per avere condotto, quale scafista, un motoveliero con a bordo cittadini extracomunitari di nazionalità iracheni e curdi. I militari, nella serata del 14 ottobre, durante un servizio perlustrativo, hanno notato un gommone di piccole dimensioni arenato nella spiaggia di località “Cantone del Faro” del comune di Taormina. I Carabinieri intervenuti, ispezionavano il natante trovando, nascosto sotto una coperta, un cittadino di nazionalità Russa ed hanno accertato che lo straniero, servendosi del piccolo natante, aveva trasbordato da una imbarcazione più grande, un motoveliero “KOA” ancorato al largo, 4 migranti, presumibilmente di nazionalità irachena od iraniana, che appena giunti sulla terraferma, si erano dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce. I militari dell’Arma di Taormina, con l’ausilio della pilotina della Guardia Costiera, tentavano di raggiungere il motoveliero per dare soccorso agli altri migranti che erano ancora sull’imbarcazione senza però riuscire a raggiungerla a causa delle pessime condizioni atmosferiche. Solo alle prime luci dell’alba, il personale della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Catania è riuscito ad intercettare ed ad abbordare il natante, ancorato al largo di Taormina e lo ha scortato sino al porto di Riposto (CT), appurando la presenza di un secondo scafista anch’egli di nazionalità russa e di sei migranti di nazionalità irachena ed iraniana. Al termine degli accertamenti anche il secondo scafista russo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte del personale della Guardia di Finanza di Catania per il medesimo reato. Sia il veliero che il gommone sono stati sequestrati ed al termine delle formalità di rito, lo scafista russo fermato dai Carabinieri di Taormina è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica di Messina e ristretto presso la casa circondariale di Messina-Gazzi.