Ancora un arresto per il tunisino K. M., lo stesso che pochi giorni or sono, dopo aver usato violenza sessuale nei confronti di una giovane catanese nei presi della Stazione Ferroviaria Centrale, ha tentato di rapinarla della borsa. Questa volta ad operare sono stati gli agenti del Commissariato di Adrano che, la tarda sera dello scorso 12 Ottobre, lo hanno arrestato per estorsione, ricettazione e per evasione dagli arresti domiciliari ai quali era stato sottoposto dopo il grave episodio di cui si era reso responsabile.
In effetti, il risultato operativo è stato ottenuto grazie a una proficua attività, in sinergia con personale della Stazione Carabinieri di Paternò, dove, il medesimo giorno dell’arresto, era stato denunciato il furto di un costoso smartphone, che da verifica immediatamente effettuata, è risultato ancora attivo.
Il personale dell’Arma ha contattato telefonicamente l’utenza in questione, ottenendo riscontro, giacché l’interlocutore, in lingua italiana e con accento straniero, ha preteso una somma in danaro, per la restituzione del telefono. Dopo alcune telefonate del medesimo tenore, si è riusciti a concordare un appuntamento, lasciando intendere all’interlocutore che si sarebbe provveduto a consegnare la somma pretesa per la restituzione della refurtiva.
L’appuntamento in questione è stato fissato in Adrano: grazie all’opera di persuasione dei Carabinieri, l’estortore ha pure fornito la propria descrizione, fiducioso di ottenere quanto preteso. Per motivi operativi e logistici, i Carabinieri hanno trasmesso la segnalazione al Commissariato di Polizia di Adrano che ha inviato gli agenti della Volante all’appuntamento con l’uomo che poi si sarebbe rivelato essere il K.
Data la precisa descrizione fornita e i dettagli in ordine alle modalità concordate per l’incontro, i poliziotti hanno prontamente individuato il soggetto che, colto di sorpresa, non ha avuto il tempo di fuggire ed evitare le manette. Dell’avvenuto arresto, è stata data notizia al P.M. di Turno che ha disposto che il K rimanesse trattenuto all’interno del Commissariato, in attesa della direttissima.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Catania/articolo/13005bc1cb2eac3d3644878584