“Spaventa oggi, con il soprassalto della ‘cultura’ politica populista e sovranista di cui in Italia sono valenti interpreti Lega e Cinque Stelle, non tanto l’assenza di un progetto per il Paese, quanto il pressappochismo con cui sono trattati argomenti che incidono sul valore della persona umana, penso, per esempio, alla deplorevole rappresentazione che si fa dei migranti, ma anche all’idea di Mezzogiorno che viene propalata, quasi che il Sud debba essere destinatario soltanto di provvedimenti assistenziali”. E’ quanto asserisce il consigliere regionale del Pd Domenico Battaglia, che aggiunge: “Per stare al Mezzogiorno: la compagine di governo s’illude che erogando nuova assistenza, attraverso un fumoso reddito di cittadinanza, incapaci di promuovere sviluppo vero e produttivo, si possano sciogliere i nodi della complessità sociale meridionale. E’ evidente che il governo gialloverde non ha alcuna idea delle criticità vere, della storia plurimillenaria e delle aspirazioni dei venti milioni di cittadini dell’Italia del Sud. Questioni come il Mezzogiorno, i migranti e le ‘non scelte’ in politica estera, svelano – puntualizza Battaglia – la fragilità delle strategie gialloverdi a trazione leghista. Ecco perché è necessaria, oggi come mai, che ogni forma di opposizione, politica, istituzionale e sociale abbandoni personalismi e ripicche e si coordini avendo come fondamento della propria azione i valori profondi della civiltà occidentale le cui radici – come ci ricorda l’arcivescovo Morosini – risiedono nel pensiero classico greco-romano e che hanno trovato piena espressione con l’avvento del cristianesimo”. Ancora Battaglia: “E’ indubbio, com’è accaduto in altri tornanti critici della nostra storia, che quanto sta accadendo sollecita i cattolici e soprattutto i cattolici impegnati in politica, a non far finta di niente. Ho apprezzato l’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Reggio Calabria monsignor Morosini durante la celebrazione pontificale per la solennità della Madonna della Consolazione e ho condiviso la sua esortazione a non ‘rimanere tranquilli dinanzi ai fenomeni di xenofobia ai quali stiamo assistendo; essa è stata sempre lontana dalla nostra cultura, prima ancora che deprecata dalla fede, perciò non può essere ostentatamente ed erroneamente difesa in nome dell’identità cristiana e della salvaguardia dei valori cristiani’. Ho inoltre apprezzato la sua riflessione sul ritorno dei cattolici ‘nella politica attiva e impegnata, senza nascondimenti o mimetizzazioni, ma con la voglia di confrontarsi con tutti, con coraggio e coerenza, proprio su quei valori che la tradizione cattolica porta con sé’. La furia sovranista – argomenta l’esponente del Pd – che elabora un decreto sicurezza-migranti senza il fondamento dei dati necessari, visto che nel Paese i migranti sono in calo come in calo sono i reati, è solo l’esempio di una politica sganciata da principi costituzionali. Una politica che ha bisogno costantemente di nemici su cui scaricare le proprie impotenze programmatiche, contrasta con ogni legislazione internazionale, europea e nazionale che ha al centro la dignità della persona umana”. Incalza Battaglia: “Dinanzi a questi fermenti autoritari la volontà di impegno politico della vasta area cattolica italiana deve potersi dispiegare. Una volontà di impegno accompagnata da una disponibilità a mettersi concretamente in gioco, per la ricerca e la promozione del bene comune e per porre un argine alle semplificazioni più azzardate. In tal senso, vedo con estremo favore le tante iniziative che vanno articolandosi nel Paese sospinte dalla convinzione che il cattolicesimo politico italiano, che ha già scritto pagine importanti nella storia del nostro Paease, non può essere il ‘grande assente’ nel dibattito pubblico dei nostri giorni. Merito delle diverse attenzioni che Papa Francesco dedica agli ultimi della società e ai migranti, nonché, delle riflessioni del cardinal Bassetti, presidente della Cei, che sospinge i cattolici ad andare oltre la contemplazione delle criticità per diventare protagonisti del cambiamento”. Conclude il consigliere regionale: “C’è bisogno di lavorare alla formazione di una grande forza popolare, democratico, interclassista e di ispirazione cattolica che possa fermare i populismi attraverso proposte politiche intelligenti e aperte al nuovo. Ridare una presenza cattolica organizzata alla politica italiana a me pare uno sforzo a cui tutti siamo chiamati, perché il momento è grave e c’è tutta l’urgenza di attrezzarsi in maniera omogenea e compatta, per difendere il progetto di un’Europa dei cittadini che i sovranisti irresponsabilmente minacciano”.