Commerciante di 77 anni finisce agli arresti domiciliari indagato per ricettazione nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze
Sono più di 300 gli oggetti preziosi di sospetta provenienza furtiva sequestrati nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato a Firenze, nel corso di un’operazione “antiricettazione” a seguito della quale il G.I.P. del Tribunale del Capoluogo toscano – dr. Fabio Frangini – ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per un 77enne di origini campane. Gli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di San Giovanni e della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Firenze da qualche tempo stavano indagando su alcuni movimenti sospetti che gravitavano intorno ad un’attività di compravendita di oro e preziosi intestata alla moglie dell’indagato ma di fatto – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – amministrata proprio dall’uomo finito ai domiciliari.
Gli agenti – coordinati dalla Procura della Repubblica di Firenze, dr.ssa Christine Von Borries – hanno subito accertato un traffico anomalo di personaggi sospetti, alcuni dei quali fermati dopo essere entrati nell’esercizio commerciale tenuto d’occhio dagli investigatori. Andando avanti con le indagini e gli appostamenti, i sospetti dei poliziotti sono diventati sempre più fondati.
In un’occasione gli agenti avrebbero assistito anche ad un fatto insolito: dopo l’arrivo e l’entrata nel negozio di un soggetto con valigia al seguito, la saracinesca sarebbe stata subito abbassata. La Polizia è voluta andare a fondo nella vicenda e, poco dopo, proprio lo stesso uomo con la valigia (residente peraltro all’estero) è stato fermato in un’altra circostanza e trovato in possesso di ben 27.000 € e 6.900 $ in contanti; denaro che gli inquirenti ritengono verosimilmente riconducibile all’attività di ricettazione intorno alla quale si è sviluppata tutta l’inchiesta.
Sempre nell’ambito della stessa indagine, lo scorso settembre i poliziotti hanno anche accertato che una terza persona aveva venduto al 77enne argenteria ed oggetti in oro, risultati poi rubati durante un colpo in villa messo a segno qualche mese fa a Fiesole. Nei giorni scorsi, la Polizia ha così chiuso il cerchio e perquisito il negozio nel centro di Firenze, oltre alla casa dell’indagato nel Comune di Bagno a Ripoli. Gli agenti hanno recuperato quello che può essere definito un vero e proprio “tesoretto” costituito da orologi di lusso (tra cui rolex, cartier e breitling), gioielli, ma anche altri oggetti preziosi e ricercati, tra i quali spiccano alcuni reperti di probabile provenienza archeologica.
Ad avvallare i sospetti sulla provenienza illecita di quanto recuperato, anche il fatto che nell’esercizio commerciale di compravendita di oro e preziosi gli inquirenti non avrebbero al momento riscontrato alcun registro di carico e scarico della merce ad oggi posta sotto sequestro, il cui valore – secondo una prima stima – potrebbe aggirarsi intorno al mezzo milione di euro. L’uomo, ritenuto di fatto l’amministratore dell’attività commerciale, è stato subito denunciato per ricettazione ma, pochi giorni dopo il blitz, per lui le cose si sarebbero ulteriormente complicate.
Il 77enne è stato infatti fermato mentre si stava allontanando in auto dalla sua abitazione. Date le circostanze la Polizia ha ritenuto verosimile il pericolo di fuga dell’indagato, sottoponendolo a fermo di indiziato di delitto, sempre nell’ambito della medesima inchiesta. All’esito dei riscontri investigativi, il Giudice per le Indagini Preliminari, evidenziando il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari. La Polizia di Stato è ora a lavoro per cercare di risalire alla provenienza degli oggetti sequestrati nel corso dell’attività.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Firenze/articolo/14445bb4a5240b5e2892973001