Domenica 30 settembre 2018 si è conclusa la mostra Homo Faber presso l’isola di San Giorgio a Venezia, voluta da Michelangelo Faundation for Creativity and Craftsmanship, organizzazione internazionale con sede a Ginevra fondata da Johann Rupert e Franco Cologni, la cui missione è preservare e valorizzare i mestieri d’arte. Divisa in 16 padiglioni sparsi per tutta l’isola, l’evento ha coinvolto tutti i mestieri europei dal falegname al meccanico, dal fabbro allo stilista; mettendo in mostra il proprio talento e le loro realizzazioni migliori, spiegando in prima persona la propria arte, coinvolgendo in maniera attiva lo spettatore. Il primo padiglione si apre con le opere di Susanna Pozzoli che mostra il suo spirito creativo attraverso i vetri e ceramiche, nei pizzi e nei broccati. Il secondo si apre con le opere di Giordano Viganò e Carlo Meloni con i loro oggetti in legno originali. Poi è la volta degli Ebanisti di Bottega Ghilanda con i loro oggetti di design realizzati a mano, E l’eccellenza artigianale francese della Foundetion Bettencuort. Straordinaria reinterpretazione degli spazi si ha con la ex piscina Gandini in cui i grandi stilisti europei hanno dato libero sfogo alla loro creatività mescolando l’artigianato alla moda con abiti straordinari che hanno sbalordito il pubblico con la cura dei dettagli, utilizzando paglia per creare le acconciature dei manichini e stoffe umili per i vestiti che diventano veri e propri abiti di alta moda creati da stilisti di eccellenza come Dolce e Gabbana e tanti altri, circondati da manichini sospesi in aria a livello dell’acqua come se nuotassero immersi nei flutti creati con materie plastiche. “Mestieri in movimento “, padiglione 10, ha messo in mostra le maestranze della meccanica moderna unite all’artigianato che hanno realizzato oggetti d’arte unici nel loro genere: dalla storica Vespa reinterpretata con un nuovo design, alle moto, le Ferrari, le biciclette e gli elicotteri che hanno attirato l’atte Di grandi e piccini. In questo straordinario scenario di vetri, ceramiche,legno, artigianato, stoffe, è stato ricavato anche lo spazio per le “Cappelle Vaticane” facenti parte della Biennale di Venezia ( articolo: http://www.ilmetropolitano.it/2018/08/24/freespace-identita-mobilita-abitazione-nuovi-strumenti-e-la-biennale-di-architettura-del-2018/ ), delle piccole cappelle sparse per l’isola Di San Giorgio in cui la Croce di Cristo trionfa in armonia con gli ambienti circostanti. Le cappelle mostrano come la Chiesa sia il popolo, non l’edificio, dunque basta essere insieme, raccolti, nel silenzio e nella Pace. L’isola Di San Giorgio ha dato il meglio di sé quest’anno, piena di eventi culturali che hanno intrattenuto gli spettatori che hanno risposto positivamente a tutto l’evento.
V.B.
Foto: vanaphotos.altervista.org