Settore vale 2 Mld, coinvolge 100mila persone che raccolgono 500mila ton 27 Set. – Una proposta di legge per disciplinare l’economia dei beni usati e dare riconoscimento – soprattutto – e regole a chi vi opera. Una proposta, piu’ in generale, per promuovere il settore del riutilizzo, un modo di ridurre il volume dei rifiuti, di recuperare materiali, risparmiare energia, evitare inquinamento. La pdl n. 1.065 a prima firma dei deputati Stefano Vignaroli (M5S) e Elena Lucchini (Lega), che punta a questi risultati, presentata oggi alla Camera, e’ stata realizzata in stretta collaborazione con Rete Onu, la Rete nazionale degli operatori dell’usato. “Oggi la pdl e’ stata incardinata in commissione”, spiega Vignaroli, “pensiamo a un esame della durata di due mesi, puntiamo all’approvazione a dicembre, ma potremmo finire a inizio del prossimo anno”. Disciplinare e promuovere il settore del riuso attraverso la riduzione dell’Iva al 10%, l’istituzione di un Tavolo di lavoro permanente sul Riutilizzo e la definizione della figura dell’operatore dell’usato, in modo da consentirne l’accesso a Aree di libero scambio dedicate all’attivita’ di vendita dei beni recuperati: questi i punti principali della proposta Il settore ha numeri di tutto rispetto. Sono circa 100mila le persone coinvolte nella distribuzione di merci di seconda mano ai consumatori, che ogni anno riescono a recuperare 500mila tonnellate di beni che vengono avviati al riutilizzo – garantendo il riuso di circa 8 kg di rifiuti per abitante – fatturando circa 2 miliardi. La pdl ‘Disposizioni per la disciplina dell’economia dei beni usati e la promozione del settore del riutilizzo, nonche’ istituzione del Tavolo di lavoro permanente sul riutilizzo’ istituisce un codice di attivita’ specifico, il Codice Ateco, che circoscrive in maniera chiara i soggetti su cui ricadranno i provvedimenti in materia fiscale, commerciale, urbanistica e ambientale. (SEGUE) (Ran/Dire) 11:55 27-09-18