Le statistiche parlano chiaro: sono sempre di più i pensionati italiani che si trasferiscono all’estero. La crisi economica perdurante, l’aumento insostenibile del costo della vita, i disagi e gli affanni di un Paese che danza costantemente sull’orlo del disastro, spingono sempre più anziani, garantiti dall’assegno mensile, a cambiare aria e vita in altri stati che accolgono a braccia aperte i pensionati, attirandoli con offerte di condizioni di vita vantaggiose, clima mite, un sistema sanitario conveniente. L’importo medio per le pensioni di vecchiaia in Italia ammonta a 649 euro, soldi che spesso o difficilmente non riescono a garantire le necessità quotidiane, soprattutto al Nord, dove si assiste con maggiore frequenta all’esodo di over 65. Una volta ad emigrare erano solo i giovani laureati, adesso il bacino dei fuggitivi raccoglie anziani e vedovi che vogliono godersi gli ultimi anni di vita e vogliono sfuggire ai costi e allo stress tipico delle grandi città. Il fenomeno è più generalizzato e abbraccia tutto l’Occidente. Ci sono delle mete che attirano più di altre: ad esempio il Nord Africa, soprattutto Tunisia e Marocco, che offrono tassazioni ridotte sul reddito e sulle bollette energetiche, dimezzando di fatto il costo della vita rispetto all’Italia. Oggi in Europa vi sono alcune nazioni come Portogallo, Spagna, Ungheria che hanno introdotto in alcune loro regioni, dove il clima è mite e i servizi sono buoni, esempio Canarie per la Spagna, Algarve a sud del Portogallo, agevolazioni ed esenzioni fiscali per i pensionati richiedenti residenza che ha portato migliaia di Italiani a trasferirsi in queste località; si pensi che nel solo Portogallo così facendo il PIL è cresciuto 1,2%. In ragione delle osservazioni anzidette, il Centro Studi Tradizione Partecipazione non può che accogliere favorevolmente le dichiarazioni del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, in occasione dell’ultima visita a San Luca in provincia di Reggio Calabria, per contrastare l’esodo dei pensionati italiani ed incentivare investimenti e lavoro, propone di rendere la Calabria una zona detassata per over 65 in pensione, prospettando l’esenzione da qualsiasi tassa sul reddito per 10 anni per favorire i pensionati stranieri a trasferirsi in Calabria. Chiediamo al Ministro ed ai suoi rappresentanti sul nostro territorio di perseverare su questa strada migliorando ed implementando, per una popolazione che negli anni si fa sempre piu’ anziana, quelli che sono i servizi essenziali come: sanità, trasporti ed abbattimento della burocrazia amministrativa (oggi in Portogallo garantendo sei mesi di residenza e un numero di telefono portoghese in sole 24 ore si ha la documentazione ed il contestuale trasferimento della pensione non piu’ tassata). Riteniamo che la nostra terra possa offrire una vivibilita’ reddituale per un pensionato detassato veramente favorevole al pari o meglio delle altre localita’ estere, e che una iniziativa del genere possa veramente diventare un volano di crescita del nostro territorio che registra un esodo giovanile in netta ascesa e un trend in negativo delle natalità. Il Centro Studi Tradizione Partecipazione auspica che altri partiti, che hanno a cuore il bene del territorio, possano spingere a migliorare questa proposta nel breve tempo possibile cosi’ da dimostrare chi vuole veramente bene alla nostra terra.
Nicola Malaspina