“Quante linee s’intersecano e s’incrociano nel Governo e nel Consiglio dei ministri? Bisogna prestare fede al Presidente Conte? Possiamo davvero fidarci degli impegni solenni di chi governa il Paese? E se sì, quale parola data è davvero più valida?” Sono alcune questioni poste in una nota dal Consigliere regionale Alessandro Nicolò che aggiunge: ”I programmi di riqualificazione delle periferie delle città calabresi ‘scippati’ l’altro ieri sono solo l’ultimo esempio. Ogni giorno assistiamo a un groviglio contraddittorio di dichiarazioni solenni e poi di smentite e affermazioni contrarie. Un tempo la parola data contava più di un atto notarile e la reputazione era un valore assoluto per la classe politica”.
Ancora Nicolò: ”I partiti e i movimenti politici che sono al governo, hanno fatto il pieno di voti in Calabria e nel Sud ma ora si cancellano oltre 101 milioni di euro di fondi già destinati ad interventi di miglioramento sociale e civile per i cittadini delle periferie di Reggio Calabria (58 milioni), Vibo Valentia (6 milioni), Cosenza (17 milioni), Catanzaro (17 milioni) e Crotone (3,5 milioni)”. “Si tratta per altro, com’è emerso a livello parlamentare – aggiunge l’esponente politico di FDI – di stanziamenti che avevano già ottenuto tutti i visti e le approvazioni contabili e di compatibilità finanziaria. Quindi non c’è dubbio che la cancellazione plateale nell’Aula di Montecitorio, forse addirittura uno scippo per dirottare i fondi verso altri enti locali del nord come ipotizza l’Anci, è stata una decisione gravissima di cui il Governo ha l’intera responsabilità. Ora i parlamentari pentastellati calabresi tentano rivedere la questione e assicurano che i fondi non sono spariti e che presto quei progetti per le città calabresi saranno rifinanziati. Si può avere più fiducia?”.