Magufuli invita a non fare come europei, ed è polemica
(DIRE) Roma, 13 Set. – “Le donne possono mettere via i metodi contraccettivi”: parola del presidente della Tanzania John Magufuli, che ha chiesto alle sue connazionali di smettere di usare la pillola contraccettiva perchè al Paese “servono bambini”. Secondo il capo di Stato, intervenuto a un evento pubblico nel nord del Paese, la pianificazione familiare e’ per “gente “pigra, che non vuole lavorare sodo per sfamare una famiglia numerosa”. “Ecco perchè – ha aggiunto – optano per il controllo delle nascite e fanno solo uno o due figli”. Poi, per spiegare meglio il suo punto di vista, Magufuli ha citato il caso dell’Europa: “Ho viaggiato molto nei Paesi europei e ho visto gli effetti dannosi della pianificazione familiare: alcuni governi devono fare i conti con il calo delle nascite”. Dalla sua elezione nel 2015, Magufuli ha espresso posizioni spesso controverse nei confronti delle donne. Ad esempio aveva annunciato un divieto a frequentare la scuola per le studentesse rimaste incinta, mentre nel 2016, decretando l’istruzione elementare e primaria superiore gratuita, aveva detto che le donne non avrebbero più dovuto preoccuparsi di quanti figli avevano: “Ora potete buttare via i preservativi”. Secondo Cecil Mwambe, deputata di opposizione, “se Magufuli vuole essere preso sul serio, dovrebbe cambiare il sistema delle assicurazioni sanitarie affinchè sia garantita la copertura per dieci bambini invece degli attuali quattro per famiglia”. In Tanzania la popolazione raggiunge i 53 milioni di abitanti. Secondo stime di agenzie internazionali, ogni donna da’ alla luce cinque bambini, una tra le medie più alte a livello mondiale. Inoltre secondo Unaids, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’hiv-aids, in Tanzania 1,4 milioni di persone nel 2016 sono risultate positive all’hiv. A causa dell’aids invece ne sono morte oltre 33mila. Nonostante queste cifre, Unaids valuta come positive le politiche attuate negli ultimi dieci anni dalle istituzioni per controllare il diffondersi del virus. Ma ancora molto andrebbe fatto per sconfiggere quelle che l’Agenzia considera le due cause principali di contagio: disuguaglianze di genere e stigma sociale. (Alf/Dire) 18:04 13-09-18