Una risposta concreta alle esigenze di diagnosi, assistenza e inclusione sociale emerse nella comunità. Famiglie, associazioni e ricercatori, quotidianamente impegnati nell’assistenza e nella cura dei soggetti affetti da autismo, avranno come punto di riferimento cittadino un centro d’eccellenza di servizi sperimentali per il controllo dei disturbi dello spettro autistico. La struttura di rilevanza sociale, che sorgerà nella zona nord della città, nel quartiere di Archi, è frutto del dialogo partecipativo avviato dall’Amministrazione Falcomatà e sfociato nella primavera 2016 nella sottoscrizione della convenzione tra la Città di Reggio Calabria, il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti “Eduardo Caianiello” (CNR-ISASI) e la Regione Calabria – Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie. L’impegno preliminare di Giuseppe Marino e la successiva dedizione di Lucia Anita Nucera, che si sono avvicendati nel ruolo di Assessore alle Politiche sociali del Comune, hanno permesso di dare risposta concreta alle esigenze di diagnosi e supporto della condizione di disabilità emerse nella comunità. Nei giorni scorsi si è costituito il Tavolo di progettazione presieduto dall’assessore alle politiche sociali Lucia Nucera , alla presenza del delegato alla sanità Valerio Misefari, dei progettisti e dei rappresentanti del CNR. “La realizzazione di un polo di eccellenza per la ricerca, la prevenzione e la cura dell’autismo – ha affermato l’Assessore Lucia Anita Nucera – è finalizzata a coniugare sinergicamente tutti gli aspetti legati alla patologia, allo scopo di promuovere le diverse dimensioni della salute, come la dignità della persona e la qualità della vita”. L’immobile, infatti, sarà riadattato in modo funzionale, secondo le indicazioni del CNR, per integrare l’erogazione dei servizi di cura e diagnosi precoce dell’autismo con spazi destinati a laboratori, a un piccolo parco giochi e ad una sala per eventi pubblici. “Saranno attivati lo Sportello Autismo, il Servizio di diagnostica, la Struttura di assistenza specialistica ambulatoriale e la Struttura di riabilitazione ambulatoriale – ha continuato Nucera – con interventi personalizzati che supereranno l’approccio specialistico tradizionale per focalizzarsi sui bisogni del paziente con una valutazione multidisciplinare e globale, che tenga conto del contesto familiare, sociale e relazionale di riferimento”. La struttura, quindi, sarà il punto di raccordo di azioni complementari rivolte a famiglie e associazioni che operano nel campo dell’inclusione sociale delle persone colpite da questa condizione di disabilità. “L’azione ‘proattiva’ messa a disposizione dal centro reggino – ha concluso l’Assessore alle Politiche sociali – consentirà di superare il ‘vuoto’ assistenziale, percepito spesso come abbandono istituzionale, che caratterizza le fasi in cui sono coinvolti molteplici interlocutori e diverse modalità socio-assistenziali”. Il progetto finanziato dal POC Metro 2014/2020, programma complementare al PON Metro, abbraccia trasversalmente più settori di intervento per la riqualificazione e l’innovazione del territorio, ha già mosso i primi passi