(DIRE) 7 Set. – Ad Addis Abeba sta crescendo un centro di ricerca, l’iCog Labs, dove esperti ed ingegneri lavorano per contribuire allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, rendendo l’Etiopia un Paese all’avanguardia in questo settore di ricerca. “iCog Lab e’ una delle piu’ forti societa’ per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Africa. Siamo tra i leader a livello mondiale nella robotica in termini di resa delle emozioni e delle espressioni” ha spiegato uno dei fondatori della societa’, Getnet Assefa, citato in questi giorni dalla stampa di Addis Abeba. L’ingegnere si riferisce alla partecipazione di iCog Lab con la Hanson Robotics di Hong Kong, per la realizzazione di Sophia, il piu’ avanzato robot al mondo, in grado di assumere 60 diverse espressioni facciali, parlare due lingue, nonche’ il primo androide a possedere la cittadinanza di uno Stato – quella saudita. L’azienda di Assefa realizza anche altri progetti, “che vendiamo in tutto il mondo”. Tra i clienti di iCog Lab ci sono Stati Uniti, Canada, Hong Kong e Cina. “Inoltre – ha sottolineato l’ingegnere – lavoriamo in collaborazione col governo per sviluppare software e apparecchiature”. La societa’ di Addis Abeba ha anche progetti nelle scuole superiori. Un passo in avanti, ma i problemi sono ancora tanti, ha evidenziato Assefa: “Se un ragazzo di Gambella, ad esempio, crea software e vuole venderlo in Etiopia o in Africa, come si fa a capire quanto vale? Non c’e’ modo di valutarli, quindi e’ molto difficile ottenere prestiti o fondi dagli sponsor. Non ci sono incentivi per gli sviluppatori o per le aziende di software. Il settore non esiste”. Il potenziale di questi progetti non e’ tuttavia sfuggito all’attuale amministrazione: il primo ministro Abiy Ahmed ha gia’ ricevuto Sophia, che per l’occasione e’ stata programmata per parlare in amarico. Il problema e’ che in Etiopia internet, cosi’ come l’accesso all’informatica, sono tra i piu’ bassi del continente. Il primo ministro ha pero’ gia’ promesso investimenti in questo senso. “Abiy ha studiato l’information technology, quindi conosce i problemi da affrontare” ha sottolineato Assefa. “Spero che entro un anno, tre anni al massimo, le cose cambieranno”. (Alf/Dire) 18:08 07-09-18