REGGIO CALABRIA – E’ un coro unanime di sdegno e preoccupazione quello che si è levato nelle ultime settimane in centinaia di Comuni e nelle Città Metropolitane di tutta Italia che rischiano di essere fortemente penalizzati dalla decisione del Governo, contenuta nel cosiddetto decreto Milleproroghe, di sospendere i fondi destinati alla riqualificazione delle periferie dei centri urbani. Nel caso di Reggio Calabria i progetti ufficialmente approvati e finanziati, già in fase di progettazione, ammontano ad un totale complessivo di ben 58 milioni di euro, di cui 18 destinati alla riqualificazione delle periferie collinari della Città, con un programma di rigenerazione urbana che punta alla creazione di un albergo diffuso con la valorizzazione dei poli d’attrazione turistica, un sistema di sentieristica ed il miglioramento del sistema infrastrutturale e viario, e 40 milioni destinati a progetti di riqualificazione delle periferie dei Comuni della cintura metropolitana. Questa mattina il Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà e il vicesindaco della Città Metropolitana Riccardo Mauro sono volati a Roma per difendere i fondi destinati alla Città. Nella tarda mattinata di oggi Falcomatà e Mauro saranno auditi a Montecitorio nell’ambito dei lavori della Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, riunita congiuntamente alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, assieme ad una delegazione di Sindaci e Amministratori provenienti da ogni parte d’Italia, guidata dal Presidente dell’Anci Antonio Decaro. Dopo il via libera del Senato, il decreto Milleproroghe verrà esaminato dall’aula di Montecitorio nei prossimi giorni. I sindaci esprimeranno la loro grave preoccupazione rispetto al finanziamento da 1,6 miliardi del Bando periferie che rischia l’incomprensibile taglio. «Tagliare quei fondi sarebbe una decisione assurda – ha spiegato il sindaco Falcomatà alla vigilia dell’audizione in Commissione Bilancio – un vero e proprio furto con destrezza. Per la prima volta il Governo aveva finanziato un piano nazionale di interventi che guardava alla dimensione della Città ed alla rigenerazione urbana delle periferie come obiettivo strategico per la crescita sociale dei territori e del Paese nel suo complesso. Un investimento che rientrava nella visione strategica, promossa da Anci, di considerare i Comuni ed in particolare le Città Metropolitane come un sistema in grado di dare un impulso decisivo all’economia nazionale». «Oggi tutto questo viene messo in discussione da una scelta scellerata che va nella direzione opposta – ha commentato ancora il sindaco di Reggio Calabria, delegato Anci per il Mezzogiorno – una decisione peraltro anche illegittima, considerando che le convenzioni firmate hanno già cominciato a produrre effetti giuridici. Chiediamo quindi al Governo dunque di fare una netta marcia indietro su questa scelta, ripristinando le somme programmate ed aprendo un tavolo con Anci e i Sindaci italiani con l’obiettivo di aumentare la dotazione finanziaria per gli investimenti sui territori, a cominciare da quelli del Sud».