Nicolò: “Repetita iuvant, continua il calvario dei dializzati reggini!”

Tale drammatica situazione nonché il vulnus arrecato ai pazienti affetti da tali patologie e alle loro rispettive famiglie, sono stati evidenziati in più circostanze attraverso una serie di interventi e atti di sindacato ispettivo, da ultimo, una specifica interrogazione di novembre 2017, in ordine all’istituzione di un nuovo centro dialisi nella città metropolitana, al fine di far fronte alla crescita di domanda e di assistenza del territorio. A tutt’oggi la situazione è immutata a discapito delle indicibili sofferenze dei malati e delle loro famiglie. Il nuovo centro dialisi della città non ha visto ancora la luce, nonostante le rassicurazioni esternate dal Governatore Oliverio, in occasione della seduta consiliare del 28 marzo u.s., che ha risposto all’interrogazione da me presentata, manifestando l’impegno di fronteggiare tale atavica problematica in chiave definitiva ed in sinergia con l’amministrazione comunale che aveva inizialmente individuato nei locali degli ex ricoveri Riuniti la struttura in cui collocare il nuovo centro dialisi della città. Permangono, dunque, nella loro interezza problematiche e criticità. Di fronte a tale paralisi, che si consuma sulla pelle dei tanti concittadini reggini, non è dato riscontrare esiti positivi nemmeno per soluzioni temporanee, visto che è slittata la data prevista per l’effettiva attivazione di un turno serale di terapia agli Ospedali Riuniti. Non sono più procrastinabili – sottolinea l’esponente di FdI – provvedimenti tempestivi e risolutivi, a fronte dell’indisponibilità dell’unità operativa di nefrologia del Grande Ospedale Metropolitano. Peraltro, addirittura l’iter del nuovo centro dialisi da attivarsi al Grande Ospedale Metropolitano è inspiegabilmente fermo a Catanzaro, al Dipartimento Tutela della Salute della Regione. La lentezza delle procedure burocratiche non può e non deve essere causa ostativa alla tutela del diritto alla salute dei cittadini. Circa 52 dializzati sono obbligati a curarsi fuori città,ed in particolare 34 si recano a Messina, in un centro privato sovvenzionato dalla Regione Calabria, determinando un danno alle già deficitarie casse regionali. Quanto ancora bisogna attendere per far si che ogni dializzato possa essere curato a Reggio Calabria? Pertanto, si auspica – conclude l’On. Nicolò – l’adozione di provvedimenti concreti ed efficaci necessari ad evitare le sofferenze dei dializzati.

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