Il Ferragosto del 2018 è il peggiore della storia d’Italia, la tragedia di ieri pomeriggio ha segnato la vita di un intero Paese. Una strage evitabile di cui probabilmente è corresponsabile la ragnatela burocratica italiana. Parlare di colpe è troppo presto, c’è troppo dolore per una sciagura che si poteva evitare. Saranno successivamente i magistrati a capire di chi sono le responsabilità e comminare pene e sanzioni in equa misura (speriamo), anche se è ovvio che tutto gira attorno alla società Autostrade, la politica tuttavia non ha fatto quello che avrebbe dovuto.
Oggi si sprecano timide accuse sui materiali, sul tempo trascorso dalla messa in atto, sugli avvertimenti che i residenti avevano lanciato. Niente è stato abbastanza per bloccare il traffico su quel gigante di cemento armato che, crollato ieri, ha ucciso 35 persone, ne ha disperse non si quante, ne ha fatte sfollare delle altre (11 palazzi di quell’area sono stati ritenuti a rischio dalla Protezione Civile), ed ha isolato un’intera città.
Le vite umane non hanno prezzo, i morti (ad oggi ore 10.30 – 35 più 12 feriti in codice rosso), non torneranno più. La città di Genova avrà problemi, sia di viabilità sia di carattere economico, per diverso tempo in quanto il Morandi era una via d’accesso e di uscita fondamentale per il capoluogo ligure, collegava l’A10 con il casello di Genova Ovest. Occorre capire al più presto come superare questo momento di crisi che diverrà più intenso quando si accerteranno tutte le vittime causate dal crollo del ponte. Occorre immediatamente un piano del traffico ausiliario ed una decisione che riguardi la parte restante del viadotto.
La tragedia del Morandi genera a catena preoccupazione ed ansia per altre situazioni simili diffuse sulla rete infrastrutturale del Paese e per di più già segnalate. Ai vertici del Governo attuale ci si affida affinché chi sarà ritenuto responsabile dalla magistratura paghi in maniera esemplare e circolano già i nomi delle Spa coinvolte nella vicenda.
Da Ansa si apprende che: “Tutto il ponte Morandi andrà demolito con gravi ripercussioni al traffico e problemi per i cittadini e le aziende”. Lo ha dichiarato il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi ieri pomeriggio a Genova nella sede della Protezione civile. “Un ponte del genere non crolla né per un fulmine, né per un temporale, vanno trovati i colpevoli”, ha aggiunto Rixi.
Più triste e squallido è l’atteggiamento sui social di alcuni supporter politici che riescono a speculare anche su una tragedia immane, commentando strumentalmente i post degli attuali ministri. Non “ci” resta che pregare in silenzio per le vittime innocenti e chiedere ad alta voce giustizia per le loro anime e le loro famiglie.
Fabrizio Pace