(DIRE) Roma, 7 Ago. – La legge 199 del 2016 per il contrasto al caporalato, con primo firmatario Maurizio Martina, ha introdotto nuovi strumenti penali: la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l’arresto in flagranza e la responsabilità del datore di lavoro. La legge ha due sezioni: una repressiva e una preventiva. La parte repressiva inasprisce le pene per chi sfrutta manodopera in stato di bisogno, quella preventiva mira a valorizzare le imprese in regola attraverso l’iscrizione alla Rete del Lavoro agricolo di qualità, per sperimentare nuove forme di intermediazione del lavoro agricolo, affinchè si promuova la legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori, e prevede che i Ministeri predispongano un piano nazionale di accoglienza che preveda anche soluzioni per il trasporto dei lavoratori. Proprio a Foggia è stata creata la prima sezione territoriale della Rete, dove sindacati e organizzazioni agricole insieme a Inps e istituzioni locali stanno collaborando per definire come alloggiare e trasportare i lavoratori nella legalità. (Rai/ Dire) 13:53 07-08-18
banner
Recommended For You
About the Author: Redazione ilMetropolitano
Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nato nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione