(DIRE) Roma, 6 Ago. – Sarà il caldo estivo, ma pare proprio che nessuno tra i principali esponenti delle istituzioni abbia ancora trovato il tempo per dedicare un pensiero all’anniversario della prima bomba atomica: quella che fu sganciata la mattina del 6 Agosto 1945 sulla città giapponese di Hiroshima. Dopo solo tre giorni, il 9 Agosto, fu il turno di Nagasaki. Un evento drammatico, che determinò la fine del secondo conflitto mondiale nonchè la morte di oltre 250mila persone. Un tema peraltro attuale, dal momento che molte nazioni ancora detengono varie testate atomiche, a fronte di un clima internazionale attraversato da profonde divisioni. Eppure, a scorrere il ‘rullo’ delle agenzie, non si scorge nessuna dichiarazione politica in senso lato: nulla dal lato del governo, delle opposizioni, neppure dalle forze più votate all’ambientalismo. Importante – e quanto mai appropriato – l’appello lanciato invece dal Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca: “Lo scorso anno, dopo una mobilitazione mondiale, 120 Paesi membri dell’Onu hanno firmato un Trattato per il divieto dell’utilizzo delle armi nucleari. La Croce Rossa italiana e la Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, hanno sollecitato tutti i governi ad aderire a questo impegno, ma molti non hanno risposto alla chiamata. Tra questi, il precedente governo italiano”. Sul suo blog sull”Huffington Post’, Rocca ha scritto ancora: “Ecco perchè proprio oggi voglio rilanciare il nostro appello solenne al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai Vice Presidenti Matteo Salvini e Luigi Di Maio, affinchè si facciano sostenitori di questa doverosa iniziativa. Chiedo al governo italiano un gesto di coraggio, quindi: firmare il Trattato che vieta le armi nucleari e far sentire la propria voce. Impedire nuovi orrori forse è un’utopia, ma evitare che si ripetano quelli del passato è un dovere etico che non consente astensioni”. (Alf/ Dire) 18:13 06-08-18
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