Regione Calabria, Sculco su proposta di legge doppia preferenza

Intervenendo in Aula nel corso dell’odierna seduta dell’Assemblea regionale, il capogruppo di Calabria in rete Flora Sculco ha tenuto a ribadire “l’urgenza che questo Consiglio, autonomamente e giunti a questo punto consapevolmente e con la dovuta rapidità, discuta ed approvi la mia proposta per l’inserimento nella legge elettorale regionale della doppia preferenza di genere, considerato peraltro che nel dibattito pubblico il tema è ritornato d’attualità”.  “Questa legislatura sul tema delle donne e della loro presenza nelle istituzioni – ha rilanciato – è iniziata benissimo, approvando – su mia iniziativa – nello Statuto (prima Regione in Italia) l’obbligo nella composizione della Giunta regionale della presenza di genere non inferiore al 30 per cento. Così come passi avanti sostanziali sono stati fatti sulla dotazione finanziaria destinata a chi in Calabria si occupa di sostenere le donne vittime di violenze”. “Come è noto, la mia proposta di legge sulla doppia preferenza di genere è stata approvata all’unanimità dalla competente Commissione, ma purtroppo non è mai giunta in Aula. Appena qualche giorno fa, la Commissione per le Pari Opportunità guidata efficacemente dalla presidente Cinzia Nava ha tenuto un incontro aperto sul tema, al quale ho preso parte e ne è venuta fuori la richiesta che io oggi qui vi rappresento nella qualità di consigliera regionale e unica donna eletta. Ho appreso anche dell’iniziativa di raccolta firme per sostenere la richiesta e avverto la condivisione generale che vi è in tutta la regione sull’argomento. Le donne di Calabria, on. li colleghi, intendono giustamente disporre per la prossima legislatura di una legge elettorale che rimuova gli ostacoli all’accesso delle donne in Consiglio regionale. Non può dirsi compiutamente affermata la democrazia paritaria – aggiunge Sculco – se vi sono ancora ostacoli che di fatto impediscono alle donne di sedere nei Consigli regionali, come d’altra parte esige la legislazione europea e nazionale. E nello specifico l’art.51 della Costituzione e quanto prescritto dalla legge nazionale 20/2016. Si tratta dunque – evidenzia il capogruppo di Calabria in rete – di un obbligo giuridico oltre che etico che questo Consiglio regionale non può continuare a ignorare e non può farlo perché non ho ragione di credere che in quest’Aula vi sia qualche collega contrario alla discussione sulla proposta da me avanzata e che va nella direzione di irrobustire il sistema democratico calabrese. È dunque necessario e politicamente ineludibile che la legge sulla doppia preferenza di genere sia messa all’ordine del giorno della prossima riunione consiliare per essere discussa ed approvata. Alle poche obiezioni che pure mi è capitato di ascoltare è appena il caso di ribadire che la norma rappresenta una facoltà e non una imposizione, dato che con essa si dà all’elettore la facoltà aggiuntiva di votare in una stessa lista un candidato di sesso maschile e uno di sesso femminile. Concludo: questo Consiglio è rappresentato da tutti noi in nome e per conto di tutti i calabresi e di tutte le calabresi. Ed è innegabile che sulla questione della democrazia paritaria il Consiglio ha già prodotto risultati che dureranno anche per il futuro. A questo punto dobbiamo parlarci chiaro ed evitare che la Calabria possa ritenere che il Consiglio regionale si frapponga e sia da ostacolo all’affermazione dei diritti delle donne. Sul tema, personalmente, non aggiungerò altro. Vorrò soltanto, se siete d’accordo e non dubito che lo sarete, aggiungere al vostro il mio voto, nella prossima riunione consiliare, per definire una legge che è il minimo che si possa concedere alla lunga battaglia per la parità di genere. Cari colleghi – ha concluso Sculco – non deludiamo le donne calabresi!”. In merito, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, “sottolineando il valore del contributo delle donne, imprescindibile per la costruzione di una Calabria migliore e più inclusiva”, si è impegnato ad inserire il punto all’ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza dei Capigruppo, subito dopo Ferragosto, al fine di calendarizzare la proposta di legge sulla doppia preferenza.

 

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