Si è tenuta questa mattina nella sede del Movimento Nazionale per la Sovranità di Reggio Calabria la conferenza stampa relativa alle esternazioni pubbliche effettuate dal Sindaco Giuseppe Falcomatà durante lo scorso Consiglio Comunale ed inerenti alle difficoltà che la città vive imputabili alle passate gestioni secondo l’odierno Primo Cittadino. La conferenza è stata introdotta da Maurizio Gattuso nuovo responsabile della comunicazione del MNS di Reggio. I commissari Ernesto Siclari e Franco Germanò hanno smontato, dati alla mano, la tesi esposta e sostenuta da Falcomatà ravvisando grosse generalizzazioni nelle vicende narrate ed una strumentalizzazione di una sentenza che poco ha a che fare con l’attualità che vive il Comune di Reggio Calabria, in quanto si riferisce a fatti di ben 10 anni fa. Secondo Siclari, “la politica va riabilitata” infatti quanto avvenuto in consiglio comunale è qualcosa di gravissimo, mai successo, ed è solo un modo per nascondere il fallimento dell’amministrazione che come aveva già fatto nasconde le sue inefficienze additando colpe alle governance cittadine passate. Falcomatà sapeva a cosa andava incontro quando ha preso una città che veniva dalla gestione commissariale quindi non dovrebbe fare a “scarica barile” dovrebbe assumersi le sue responsabilità, molto evidenti dopo 3 anni e passa di gestione e fare un atto d’amore nei confronti di Reggio Calabria rassegnando le dimissioni. Reggio nel frattempo conclude Siclari è stata depredata dell’ANBC, del presidio della Dogana, di un Aeroporto funzionale e attivo e del progetto del porto turistico, volano dell’economia locale. Anche Germanò, ha manifestato tutta la sua disapprovazione per un gesto come quello della lettura di una sentenza nell’aula consiliare ed ha invece chiesto a Falcomatà il resoconto della sua gestione che in base ai fondi ricevuti risulta essa stessa fallimentare. Il Commissario Cittadino del Movimento, inoltre ha contestato i numeri riportati durante quell’esposizione, ha ricordato: “il totale dei soldi che sono arrivati al Comune di Reggio Calabria che è di 253 milioni di euro, dei quali 187 milioni e 500 mila per l’anticipazione straordinari di liquidità per saldare i debiti, poi i “famosi” 172 milioni di euro accertati dallo stesso sindaco con consuntivo 2014, più i 45 milioni e 600 mila di euro fondo di rotazione ed i 20 milioni del decreto. I commissari consegnarono a Falcomatà anche 30 milioni di tesoretto. Non è possibile quindi che ci sia un disavanzo di 241 milioni come ha detto in consiglio. Se così fosse sarebbe una gestione in passivo la sua oppure ci sarebbe stato un utilizzo diverso di quei 253 milioni di euro che dovevano servire a saldare i debiti di Reggio Calabria”. Anche secondo Germanò si tratta di un fallimento amministrativo per nascondere le tutto ciò che non si è fatto fino ad oggi.
FMP