Roma 13:25 – L’Istat, l’Istituto di Statistica Italiano, torna a divulgare i numeri del nostro paese disegnando un’economia che sembrerebbe accusare un rallentamento. Dopo i numeri, un po’ deludenti sull’ambio dell’impiego, ora tocca all’analisi del Pil. Dai numeri possiamo vedere come nel secondo trimestre il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è salito dello 0,2% sul trimestre precedente e dell’1,1% su base annua, evidenziando così una dinamica economica in “rallentamento”. Infatti nel primo trimestre la crescita congiunturale era stata pari allo 0,3% in termini congiunturali e all’1,4% su base annua. In particolare, il rialzo trimestrale è il più basso dal terzo trimestre del 2016. La crescita acquisita per il 2018, quella che si otterrebbe se la dinamica congiunturale del Pil fosse pari a zero nei restanti trimestri dell’anno, è pari allo 0,9%. La fase espansiva della nostra economia che riguarda gli ultimi 16 trimestri ha portato ad una crescita complessiva nell’arco del periodo pari al 4,5%. Tuttavia, il livello del Pil risulta inferiore dello 0,7% rispetto al precedente picco del secondo trimestre del 2011 e del 5,4% a confronto con il massimo storico del primo trimestre del 2008. Analizzando a grandi linee i numeri possiamo vedere come nel secondo trimestre in analisi scende il valore aggiunto nel comparto che raggruppa l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca mentre si registrano rialzi per l’industria e i servizi. Dal lato della domanda invece “vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta” (Ansa.it)