Lo stizzoso intervento di Giuseppe Falcomatà in Consiglio Comunale, scambiato per un’aula di tribunale, provoca senso di smarrimento per la vergognosa strumentalizzazione perpetrata. Egli raccontando non verità, specula ignobilmente sulle vicende giudiziarie di chi è impossibilitato a replicare, mettendo in scena un indegno esempio di battaglia politica, modello Partito Democratico, che delegittima e svilisce la politica stessa. Le sentenze si rispettano e noi continueremo a farlo per il grande senso di responsabilità che ci impedisce di strumentalizzarle nei confronti di chiunque dovessero spiegare i loro effetti. Lo squallore di questi interventi si commenta invece da sè, non lascia spazio ad interpretazioni diverse dal disprezzo profondo per il buongusto, dalla assoluta mancanza di contenuti ed argomenti e certifica la ammissione palese del fallimento di questa squadra di giovani, rampanti aspiranti amministratori, che siede a Palazzo S. Giorgio ormai da quattro anni e, alle soglie del suo crepuscolo politico, immagina di percorrere il tempo che ci separa dalle urne ingannando nuovamente i reggini con l’utilizzo dei vecchi strumenti del grande imbroglio. Ma la festa è finita e la gente ha aperto gli occhi. Falcomatà dovrà rendere conto alla città di tante cose, ha l’obbligo morale di spiegare fatti che misteriosamente quanto stranamente non conoscono la ribalta delle attenzioni multiformi di vari segmenti della società civile e istituzionale della nostra città. Questa vergognosa operazione pre elettorale altro non è che un tentativo malriuscito di riabilitazione di una Giunta Comunale che in 4 anni non ha mosso un dito a tutela di Reggio, che ha assistito passiva agli scippi istituzionali perpetrati dagli organi di governo nazionali e regionali targati PD, sulla pelle dei reggini. Falcomatà e soci provino a spiegare ad esempio quali azioni politiche concrete abbiano posto in essere per fermare la lenta ed inesorabile fine del nostro aeroporto o se il passato di cui si lagnano ha loro impedito di battersi per la città. Lo facciano perchè in giro non è rimasto nemmeno un reggino che confessi di aver votato Falcomatà, tanta è la delusione e lo sconforto che ormai pervadono ogni casa dei nostri concittadini. E di questo ne è consapevole il giovane dottore in legge, prestato provvisoriamente (quanto drammaticamente) al ruolo che oggi ricopre, al punto da accusare le precedenti amministrazioni di ogni sua incapacità. Ma su una cosa ha ragione Falcomatà: è pesante l’eredità che ha ricevuto. Talmente pesante da domandarsi come abbia potuto divenire il Primo Sindaco della Città Metropolitana. Quella Istituzione voluta ed ottenuta proprio da quella “pesante eredità” attraverso un’azione politica di ben altro livello e portata, realizzata a vantaggio della nostra Reggio. Ed è proprio grazie allo status di Città Metropolitana che Falcomatà avrebbe fondi e misure per concepire lo sviluppo della città e di tutto il comprensorio reggino. Ma non è in grado di farlo. In 4 anni non è stato in grado di far altro che scaricare responsabilità: sul passato, sui conti pubblici, sui suoi stessi concittadini. Adesso è giunto il momento di fare chiarezza, di chiamare alle sue responsabilità Falcomatà sia sui dati del passato, snocciolati con imbarazzante superficialità e su cui ha costruito ignobilmente le sue fortune politiche (non a parole, ma con fatti, cifre, numeri, documenti, atti), ma anche sui danni che lui ha causato e sta causando alla nostra città. Lo faremo nel corso di una conferenza stampa che sin da ora convochiamo per martedì 31 luglio 2018, alle ore 11,00, presso la sede reggina del nostro Movimento, in Via Miraglia, 5 (di fronte le Poste Centrali), nel corso della quale dimostreremo come la realtà (anche di bilancio…) sia completamente diversa da come lui prova a descriverla.
Ernesto Siclari Franco Germanò
Commissario Provinciale MNS Commissario Città Reggio Calabria MNS