La Sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della Squadra Mobile di Reggio Calabria, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, nella mattinata odierna, alle prime luci dell’alba, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi nei confronti di S.G. cl. ‘66, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie, commessi alla presenza dei figli minori. Il provvedimento si è reso necessario alla luce delle continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico protratte per circa 25 anni ai danni della moglie, che hanno ingenerato nella vittima uno stato di malessere psicologico e il concreto pericolo per l’incolumità propria e dei propri figli, al punto da fuggire dall’abitazione coniugale per chiedere aiuto agli organi inquirenti della Polizia di Stato. Una volta acquisite le dichiarazioni della donna e dei figli, gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria procedevano a riscontrare il narrato mediante delicate indagini, che confermavano una tragica storia familiare caratterizzata dalla presenza di un marito che, a causa dell’abuso di alcolici, costringeva tutti i componenti della famiglia a subire continui atteggiamenti di prevaricazione all’interno delle mura domestiche. Una condotta abituale tenuta dal marito nel corso degli anni ed estrinsecatasi in percosse, aggressioni fisiche e minacce di morte, che ingenerava nella moglie un persistente stato di soggezione, paura e disagio psico-fisico, incompatibile con le normali condizioni di vita. Sulla scorta degli elementi acquisiti, la Procura della Repubblica di Palmi ha chiesto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi la misura della custodia cautelare in carcere che è stata eseguita nella mattinata odierna, nei confronti di S.G, tradotto, al termine delle incombenze di rito, presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Comunicato Stampa Questura di Reggio Calabria