“E’ grave la fuga di cervelli dei nostri ragazzi all’estero e i dati ci dicono che il fenomeno in Italia è purtroppo in crescita, ma ancora più grave, per la coesione del Paese, è – asserisce il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo – la fuga dei cervelli che dal Meridione si dirigono verso le università del Centro e del Nord. Questo trend la Regione Calabria, cosciente della fondamentale importanza del ruolo delle Università per qualsivoglia progettualità di sviluppo economico e sociale, lo sta fronteggiando, anche grazie alla qualità formativa delle nostre Università, non con annunci senza contenuti e proclami retorici, ma con provvedimenti mirati e ingenti risorse. Come mai è stato fatto – sottolinea Romeo – il presidente Oliverio ha ribaltato l’approccio della Regione all’istruzione e alla formazione, dando ad esse priorità assoluta e accompagnando ogni iniziativa con una cospicua dotazione finanziaria. Merito e rigore nell’impegno da parte dei giovani prima di tutto, perché nella società della conoscenza non è vero, come ha detto tempo da fa un ministro della Repubblica, che con la cultura non si mangia. Al contrario, la cultura produce sviluppo, innovazione e nuova occupazione. In questa direzione – spiega Sebi Romeo – va lo stanziamento della Regione Calabria di 4,5 milioni di euro per la quarta annualità consecutiva (anno accademico 2018/2019) con si sostiene l’avviso finalizzato all’erogazione di borse di studio a studenti in condizione economica svantaggiata e aventi requisiti di merito, inclusi gli studenti con disabilità, per l’accesso all’istruzione universitaria. Si tratta di un decreto con cui è stata disposta l’approvazione delle linee guida e dello schema di convenzione per il cofinanziamento degli avvisi dell’Università della Calabria di Rende, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria e dell’Università Magna Grecia di Catanzaro e la cui attuazione trova la sua copertura finanziaria nel POR Calabria”. Ancora Romeo: “In Italia, statistiche alla mano, la quota dei laureati sulla popolazione adulta dei 25-64enni (inferiore al 18%) resta ancora troppo bassa rispetto agli altri Paesi dell’Ue dove è pari al 34% e dell’Ocse, 36%). Per la Svimez, la quota media di laureati scende al 14,6% nel Mezzogiorno rispetto al 17,9% del Nord e al 19,8% del Centro. In Calabria, ne siamo sicuri, l’impegno dispiegato su questo particolarissimo settore, ci aiuterà a sostenere il diritto alla studio, a frenare la fuga verso altre Università e, nel contempo, a costruire un sistema-regione che non vuole più dare le spalle al futuro, anzi il futuro intende costruirlo con l’aiuto dei nostri giovani a cui affidiamo l’onere e l’onore di affermare, investendo sulla loro formazione, le ragioni della Calabria in Italia e in Europa”.