Sovvertendo gli assiomi esistenti in materia che regolano il moto dei corpi celesti nello spazio, la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969, la Terra smise, per una volta, di girare intorno al sole per rendere omaggio solo alla Luna. Come se la Terra davvero, per una volta, avesse deciso di danzare intorno all’ orbita della ” sua” Luna. Circa 900 milioni di persone in tutto il mondo, con un unico pensiero in testa , s’incollarono davanti alla tv. Oltre 20 milioni erano italiani.La Luna, fino a quel momento considerata un puro fenomeno letterario, all’improvviso divenne un fatto reale. Seguirne in tv le fasi della conquista, potendo al tempo stesso vederla dalla finestra di casa, non era mai successo prima, figurarsi in mondovisione. In compenso la Luna, man mano che si diffondevano mappe e dati tecnici, perdeva un po’ del proprio indiscutibile mistero. Il giorno del decollo dell’Apollo 11, nelle scuole e nei bar non si parlava d’altro e solo l’ennesima crisi di governo riuscì un po’ a distogliere l’ attenzione dalle notizie provenienti dallo Spazio. La Rai stimò che le fasi salienti della missione vennero seguite su 7 milioni di piccoli schermi. I negozi, con le vetrine rigorosamente a tema, ottennero il permesso di tenere accesa la tv anche durante l’orario di apertura e al carcere di Roma il ministero concesse 600 apparecchi in prestito. Quella dell’allunaggio fu la prima notte senza furti né rapine : a Milano il centralino della polizia squillò solo 2 volte (per una lite e per un falso allarme) e a Bologna e Roma il copione non fu diverso.L’applauso per il primo passo di Neil Armstrong fu un gesto che accomunò l’Italia e il mondo intero e furono in molti quelli che si immedesimarono nei tre astronauti. La maratona in diretta della Rai – dalle 19:30 del 20 luglio alle 23.00 circa del 21 luglio 1969 – introdusse un nuovo record ed un concetto completamente nuovo per la tv, ovvero l’idea che un grande evento potesse stravolgere la normale programmazione prevista. Il lampeggiare delle televisioni nella notte e la portata dell’impresa furono invece un’emozione irripetibile, rafforzando la consapevolezza che certi fatti hanno un altro sapore se condivisi.
APOLLO 11: Apollo 11 è stata la quinta missione spaziale del programma Apollo che ha permesso all’uomo di raggiungere la superficie lunare.L’Allunaggio avvenne il 20 luglio 1969 mentre la missione terminò il 24 luglio. La prima passeggiata sul suolo lunare con i suoi protagonisti assoluti: il comandante Neil Armstrong; il pilota del modulo di comando Michael Collins e il pilota del modulo lunare, Edwin Aldrin, più noto come Buzz, fu trasmessa in diretta televisiva .Appena avvenuto l’Allunaggio, Armstrong pronunciò questa celebre frase “Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed”, che in italiano significa “Houston, qui base della tranquillità, l’Eagle è atterrato”.La missione si concluse nel migliore dei modi ed i tre astronauti tornarono a casa sani e salvi sulla Terra dopo aver effettuato l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico il 24 luglio 1969.Dopo l’Ammaraggio e il ritorno sulla terra ferma, i tre astronauti furono messi in quarantena per paura che sulla Luna potessero esser stati esposti a agenti patogeni sconosciuti, ma dopo 21 giorni di quarantena non presentarono alcun sintomo di malattia e furono dimessi. L’Apollo 11 portò a compimento i progetti e le intenzioni del Programma Apollo condotto dalla NASA.Il progetto prese forma sotto la dirigenza di Dwight Eisenhower mentre divenne operativo sotto la presidenza di John Kennedy il quale , nel 1961, dopo il successo sovietico dello Sputnik e del primo viaggio nello spazio di Gagarin, davanti al Congresso degli Stati Uniti affermò : “questo paese deve impegnarsi a realizzare l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra”. A distanza di anni, dopo l’ esito positivo di Apollo 11, la Nasa ha affermato che tra meno di dieci anni potremo iniziare ad abitare il satellite terrestre. Gli Stati Uniti stanno infatti edificando un nuovo modello di esplorazione basato sulla presenza a lungo termine dell’uomo su e intorno alla Luna.“Non vogliamo ricreare Apollo”, ha dichiarato al Time Jim Bridenstine, il nuovo amministratore della Nasa. “Se vogliamo tornare sulla Luna, questa volta dobbiamo farlo con un’archittettura permanente”. Nulla a che vedere con le bandiere americane e le impronte umane stagliate sul suolo lunare, simbolo delle prime esplorazioni spaziali stile Apollo 11. L’emblema delle nuove missioni lunari sará la costruzione di una mini stazione spaziale permanente . Si chiamerá Gateway e peserá circa 75 tonnellate.
Miriam Sgrò