Roma 16:30 – Botta e risposta fra il governo italiano e l’UE, e più precisamente fra il neo Ministro per l’Economia, Giovanni Tria e l’Ecofin. In merito a cosa, ci si domanderà? In merito alle continue richieste da parte dell’Europa in merito ad un aggiustamento dei conti pari a 5 miliardi di euro. Come già sostenuto nell’audizione in Parlamento nei giorni scorsi di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulle linee guida del suo mandato no è intenzione del governo adottare alcuna misura correttiva in corso d’anno. Al termine dell’Ecofin, Tria ha detto che “il profilo di discesa debito non sarà in discussione, discuteremo dei tempi e del profilo dell’aggiustamento. Il centro della manovra – ha sottolineato – è ribaltare la tendenza fino ad oggi di aumentare sempre la quota di spesa corrente a scapito della spesa per investimenti. E’ probabile che dovremo rivedere il timing aggiustamento in relazione anche al rallentamento dell’economia”, ma “per il 2018 non cambiamo gli obiettivi. Si vedrà a consuntivo se abbiamo rispettato o no gli impegni con l’Ue”. “Riteniamo che non ci sarà nessun allargamento di bilancio e nessuna restrizione nel senso di manovra correttiva, l’abbiamo già detto – ha aggiunto il ministro -. E’ probabile che il gap di 0,3 si colmi, e se non si colma vedremo, discuteremo a consuntivo, a primavera” (Ansa.it). Quindi, almeno per ora, fino alla primavera del 2019 non si dovrebbero vedere manovre finanziarie “bis” o “correttive” che dir si voglia.