Siamo in compagnia della ballerina Samuela Piccolo della Asd Professione Danza, che da qualche giorno ha messo in scena il suo spettacolo. Samuela com’è andata?
Lo spettacolo è andato benissimo, siamo veramente soddisfatti. Siamo reduci da pochissimo, perché è stato il 6 Luglio, al Teatro Cilea, il nostro bellissimo teatro con un vasto pubblico caloroso e attento, che ci segue da tanto tempo e siamo molto soddisfatti in quanto ha riscosso molto successo. Gli allievi sono stati molto bravi perché comunque il loro impegno è davvero grande durante l’anno, tutti noi ci mettiamo tutta la passione, tutto il nostro amore e quindi cerchiamo di dare il massimo.
Raccontaci un po’ lo spettacolo, quello che avete messo in scena…
Lo spettacolo è stato molto vario e questo è quello che secondo me, ha colpito di più cioè si è visto di tutto, la danza a 360° . Noi puntiamo molto sulla danza classica, che è la base della tecnica, però da lì spaziamo nei diversi generi, dal contemporaneo, all’hip-hop, al musical, insomma un po’ di tutto. Diamo molta importanza anche all’interpretazione, ecco perché abbiamo messo in scena La Lupa di Verga un tema molto particolare e interessante, il Rugantino, quindi anche delle parti molto recitate e poi tematiche attuali come l’immigrazione, che è stato davvero emozionante sia per me che per il pubblico e tanto altro.
La danza è espressione, quanto è importante recitare ballando?
E’ fondamentale, un ballerino tecnicamente bravo se non riesce ad emozionare, non è un vero ballerino, cioè stiamo parlando di arte ed è quello a cui noi teniamo di più nelle nostre rappresentazioni.
Come insegnante e come ballerina, cosa consigli a chi volesse intraprendere questa carriera da professionista?
Per prima cosa studiare bene in maniera seria, studiare la base classica per poi arrivare come dicevo prima a tutti gli altri stili ed essere sempre umili, avere un grande spirito di sacrificio perché non si finisce mai di imparare. Deve essere veramente una passione che si ha dentro, altrimenti non si va da nessuna parte.
Com’è nata la tua passione a proposito?
E’ una passione innata perché mi è stata trasmessa, per mia grande fortuna, da mio padre che oltre ad essere un ballerino, è un insegnante e prima di tutto un artista nel vero senso della parola e quindi per me è un esempio anche di vita.
I tuoi prossimi spettacoli?
Ce ne sono tanti in vista e di vario genere, ci sono varie situazioni in ballo, ma non mi va di anticipare nulla.
Lo spettacolo o il balletto al quale sei più legata e che ti ha emozionato di più mettere in scena?
“La strada” di Fellini, dove ho interpretato il ruolo di Gelsomina, lo abbiamo messo in scena lo scorso anno al Teatro Cilea, quello è il balletto che mi emoziona di più.
Nella scuola ci sono anche bimbi molto piccoli. Qual è il loro approccio alla danza?
Loro studiano propedeutico essendo piccolini e cominciano a muovere i primi passi, a seguire la musica, il tempo, l’impostazione del corpo, dei piedi, delle gambe e comunque il loro approccio è molto bello perché noi gli insegnamo la danza come disciplina però riusciamo anche a trasmettere loro l’amore e la passione verso questo mondo e questa è una bellissima cosa.
Samuela noi ti facciamo un in bocca al lupo per la tua carriera e vogliamo ricordare dove si trova la scuola di danza, per chi volesse frequentare i corsi?
La scuola si trova in Via Filippini, 53. Il mese di Settembre si apriranno le iscrizioni e i corsi inizieranno il mese di Ottobre, saranno aperti a tutti e ci saranno vari stili come dicevo prima, dall’hip hop al contemporaneo e inseriremo anche nuove discipline.
(Ph. Antonio Sollazzo)