Londra 13:00 – Nelle ultime ore il governo di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, presieduto da Theresa May, ha ricevuto un colpo da KO tecnico. David Davis, ministro per la Brexit, elemento chiave della compagine, ha fatto annunciare stanotte le sue dimissioni dall’incarico in polemica con la svolta verso un negoziato più soft con l’Ue strappata in questi giorni dalla premier. Davis, esponente di punta della corrente Tory euroscettica, ha deciso di non poter accettare la nuova strategia più ‘conciliante’ nei confronti di Bruxelles che May aveva imposto al consiglio dei ministri solo venerdì scorso. Davis aveva “accettato”, come tutti i suoi colleghi, venerdì scorso il compromesso proposto da Theresa May per cercare di sbloccare le trattative con Bruxelles: compromesso sgradito ai ‘brexiteers’ ultrà del suo stesso partito, considerato da qualcuno alla stregua di un ‘tradimento’ del risultato del referendum del 2016 e improntato a un’apertura sull’ipotesi di creazione di un’area di libero scambio post Brexit – con regole comuni – almeno per i beni industriali e per l’agricoltura, oltre che alla definizione di nuove intese doganali con l’Ue. Compromesso interpretato come un cedimento, ma su cui inizialmente la premier sembrava aver ricomposto una sia pur fragile unanimità in seno al gabinetto, ora rotta da Davis. Ora Davis verrà sostituito dal quarantaquattrenne Dominic Raab un altro ‘brexiteer’ finora viceministro della Giustizia e in passato elemento di punta nel fronte pro-Leave durante la campagna referendaria del 2016 (Ansa.it). Di sicuro il premierato della May non avrà le ore contate ma di sicuro i giorni.