Oggi, presso la sala G.Levato di Palazzo Campanella, è stato presentato il romanzo “Selim e Isabella”, opera del professore Enrico Costa. Una presentazione , ma anche una testimonianza, un riconoscimento, un tributo. Durante l’ incontro sono intervenuti il presidente dell’Assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto; il magnifico rettore dell’Università Mediterranea, Pasquale Catanoso, e il direttore generale dell’ateneo, Ottavio Amaro. L’incontro è stato arricchito dalle letture curate da Francesco Spinelli, dalle musiche rossiniane sapientemente eseguite da Barbara Franco al clarinetto e Cosimo Ascioti alla tromba, nonché dalle canzoni del cantautore Fabio Macagnino. Successivamente il maestro Gaetano Tirotta si è intrattenuto con l’autore per approfondire le tematiche trattate.
Enrico Costa, è professore Ordinario di “Urbanistica” all’Università Mediterranea di Reggio Calabria.Laureatosi a Roma nel 1969 con una tesi in “Storia dell’Architettura”, fa ricerca e professione – in Italia ed all’estero – nel campo della pianificazione urbanistica e territoriale e della programmazione per l’edilizia residenziale. Tra le sue passioni principali la scrittura, l’ opera lirica, la pittura. E il suo nuovo libro forse ne rappresenta la sintesi perfetta, insieme all’ amore per il territorio, la città, l’ architettura.
Selim e Isabella nasce come “Centone” di due opere di Rossini, in realtà però è un’ opera “Buffa” dal sapore, divertente, divulgativo e profondo, di allegra ricerca culturale.Il romanzo, oltre a proiettare su carta la grande musica del compositore italiano, si snoda attraverso le vicende dei due protagonisti e di una galleria di personaggi che rappresentano la varietà folle, o stralunata, o eroticamente possessiva, o anche semplicemente svagata, del genere umano. Saltellando in un Mediterraneo di cui si rimpiange l’unità culturale, attraverso le atmosfere azzurre dei luoghi e il chiacchiericcio cantato delle schermaglie amorose, il testo riesce a sollevare i macigni più pesanti del faticoso mestiere di vivere. Rossini ne sarebbe stato contento. Tra lazzi e divagazioni, tra ricerche etimologiche e descrizioni gastronomiche, tra Bennato e i librettisti melodrammatici post-Metastasio, il professor Costa servendosi di erudite nozioni riesce a tracciare strade che riconducono ad una visione umanistica della realtà. Una visione che però non tralascia mai l’insieme armonioso delle circostanze dietro le quali si cela il destino inesorabile della condizione umana. Ed anche la riflessione, che a tratti diventa autobiografica, non perde mai di forza e neanche di allegria.In “Selim e Isabella” si respira la gioia del racconto libero da ogni scopo, se non quello di manifestare un immenso amore per l’esistenza e la passione per l’Architettura Sublime di ogni cosa, riflesso dell’esistenza di Dio. Un Dio sorridente.
Breve e conciso l’ intervento del presidente Irto che, nell’ ottica di un rilancio culturale globale del Consiglio Regionale e della Calabria tutta , inserirà la pubblicazione tra quelle presenti all’ interno del Polo culturale Mattia Preti il quale, a partire da settembre 2018, sarà teatro di importanti iniziative.
Miriam Sgrò