L’art. 4 della Costituzione ci riporta ad un nodo importante e fondamentale della nostra attuale società, il diritto al lavoro, perché il diritto al lavoro così come tutelato, non lascia spazio a dubbi. Tutti i cittadini hanno diritto al lavoro e devono essere create le condizioni affinché tale diritto sia reso effettivo. Proprio in riferimento a quanto anzidetto, mi sovviene quale pensiero ricorrente, l’esistenza delle società in house collegandole ad una vicenda di cui tanto i media hanno riportato e che riguarda la vicenda dei lavoratori ex multiservizi. Le società in house, sono società che l’ente può creare con il fine di affidarvi una articolazione organizzativa atta a fornire servizi, società che lo stesso Ente controlla analogamente a quanto esercita sui propri servizi. I tempi tecnici necessari per la realizzazione di tali società fanno pensare molto, dal momento che, la legge prevedeva quale termine per definire le società in house il 31.03.2016. Di fatto, nulla si è concretizzato a vantaggio dei lavoratori reggini ed in modo particolare dei lavoratori ex multiservizi vessati dalle lungaggini burocratiche di un fantomatico iter che per nulla tiene in considerazione le necessità impellenti dei lavoratori. Così, il sindaco Falcomatà, pur avendo, nel 2016, sancito la regolare costituzione di due nuovi organismi denominati “Castore e Polluce”, oggi riuniti in un unico organismo che vede in Castore, l’assorbimento di Polluce, unico atto posto, fattivamente in essere, è la nomina di un amministratore delegato, a seguito di un avviso pubblico in virtù di un rapporto fiduciario. La dignità dei lavoratori, dovrebbe costituire il pensiero primario, senza indugio alcuno, passa in secondo ordine e non si considera che, i tempi lunghi danneggiano il benessere di chi a stento riesce a vivere. Con delibera del 07.04.2016, vengono approvati, tra l’altro, gli schemi dei disciplinari dei servizi da affidare alla S.r.l. “Castore”. L’art. 16 del disciplinare n. 1, testualmente sancisce che, le prestazioni affidate a tale società diverranno contrattualmente operative dal giorno successivo alla data di sottoscrizione dei disciplinari, previa redazione dello stato di consistenza dei beni oggetto d’affidamento e la messa a disposizione, da parte del Comune, dei mezzi e delle attrezzature necessarie allo svolgimento dei servizi affidati. Portati a termine i predetti adempimenti da parte del Comune, la Società Castore, previa corresponsione dell’anticipazione prevista dall’art. 15 del contratto, dovrà:
1) entro massimo 30 giorni avviare tutte quelle attività propedeutiche all’inizio dei servizi, quali, l’avvio della creazione della struttura di servizio, l’avvio delle assunzioni, l’avvio dei corsi di formazione, ecc;
2) entro massimo 60 giorni avviare i servizi affidati. Dunque, in una città in cui manca ogni forma di servizi, il ritardo ingiustificato legato all’avvio della società “Castore”, cui affidare la gestione dei servizi pubblici locali e strumentali, fa crescere innumerevoli perplessità circa l’operato dei nostri attuali Amministratori.
Eppure si è proceduto ormai da tempo alla nomina di un Amministratore delegato, proprio perché svolgesse gli adempimenti necessari per la realizzazione di tale società. Appare dunque assurdo questo temporeggiare, quasi come se si volesse arrivare ad un termine di scadenza legato alla fine del mandato dell’amministrazione in atto vigente. Ciò che avrebbe dovuto apparire preminente, in realtà risulta subordinato a dinamiche assolutamente incomprensibili. Dunque a poco serve aver nominato un amministratore, aver impegnato un milione di euro dei patti per il sud per l’acquisto di mezzi, con gare sul MEPA, già svolte, l’aver individuato da ben tre mesi la sede della società ed aver reso definitive le graduatorie dal 10.01.2018. E si, perché quando si parla di dignità dei cittadini e dei lavoratori, la risoluzione delle problematiche di quest’ultimi andrebbe anteposta ad inopportune e ingenerose strategie politiche. Il tempo scorre inesorabile… quanto ancora occorre attendere per ridare dignità a questi lavoratori e le loro famiglie?
Ivano Nasso – Dirigente Provinciale MNS