Migranti. Corridoi umanitari, a Roma 139 profughi del Corno d’Africa

Giunti con volo di linea grazie a intesa CEI, Governo e Sant’Egidio

(DIRE) Roma, 27 Giu. – Non sui barconi ma su un aereo di linea della Ethiopian Airlines. Non attraverso le rischiose rotte marittime sul Mediterraneo ma sfruttando i corridoi umanitari. Sono protagonisti di un diverso modo di entrare in Italia e chiedere lo status di asilo politico i 139 rifugiati arrivati oggi all’aeroporto di Fiumicino da Addis Abeba, tutti profughi del Corno d’Africa (eritrei e somali) che erano rifugiati nei campi del Tigrai in Etiopia. Non sono diversi da quelli che arrivano sui barconi, ma totalmente differente è stato il modo in cui i giovani arrivati a Roma oggi sono stati trasportati e accolti in Italia. Il loro ingresso nel nostro Paese e’ reso possibile grazie a un protocollo di intesa con lo Stato italiano, firmato dalla Cei (che agisce attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes) e dalla Comunità di Sant’Egidio.Tantissimi i bambini presenti nel folto gruppo che appena uscito dall’aereo ed entrato nell’aeroporto ha intonato il coro “viva l’Italia”. Ad accoglierli monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, e il sottosegretario agli Esteri Emanuela Del Re, oltre ad alcuni rappresentanti del ministero dell’Interno. “Questa e’ l’Italia che vogliamo” ha spiegato Del Re. “In questo momento esprimiamo con estrema chiarezza la nostra solidarieta’. Oggi abbiamo accolto persone, individuate attraverso l’Unhcr e l’impegno della nostra ambasciata ad Addis Abeba, che sono state trasferite qui legalmente e in totale sicurezza. I corridoi umanitari sono una realtà che risponde bene alla sfida della difesa dei diritti umani, e sono l’unica via legale per garantire i rifugiati. La nostra strategia è quella di aprire vie legali contrastando i trafficanti di esseri umani e chi specula sulla vita”. “Grazie ai corridoi umanitari ci liberiamo dal tifo da stadio sulla questione degli immigrati” ha aggiunto monsignor Galantino. “Da parte nostra continueremo a collaborare con i governi, lo abbiamo sempre fatto, perche’ di fronte a situazioni come queste non c’è colore politico che tenga”. “Oggi – ha concluso Impagliazzo – si fermano le polemiche sull’immigrazione e parlano i fatti. Gli italiani e l’Italia, rappresentata dalle istituzioni, dalle associazioni, dai movimenti e dalle Chiese, è un Paese che vuole proteggere chi ha bisogno di protezione internazionale. L’Italia può accogliere, proteggere ed integrare. Queste persone avranno una casa e non saranno accolti nei centri per gli immigrati. Crediamo che di fronte alla sofferenza non ci servano inutili polemiche ma il desiderio di accoglienza e integrazione dell’Italia che e’ capace, e lo sara’ per lungo tempo, di fare protezione”. (Zap/Dire) 14:07 27-06-18

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