Il Var ai Mondiali di Russia 2018, tra polemiche e miglioramenti. Ecco quanto e come la tecnologia può incidere sull’esito di una partita. Alla vigilia della 21esima edizione del campionato mondiale non tutte le 32 nazionali partecipanti si schierarono a favore dell’uso del Var, già in funzione, invece, nella Serie A con oltre il 50% di riduzione di errori. Ad oggi, dopo una settimana esatta dalla partita inaugurale, quella tra Russia e Arabia Saudita, sono stati già tanti e decisivi i controlli presso i dispositivi tecnologici. A partire dai due rigore assegnati nella sfida tra Francia e Australia (uno per parte), sino a arrivare al penalty concesso alla Svezia contro la Corea del Sud ed ancora il gol convalidato a Pogba con dubbio ingresso della sfera oltre la linea di porta. Più recente, invece, l’episodio che ha condannato l’Iran alla sconfitta con la Spagna nella scorsa partita. Come ogni nuova introduzione, anche il Var, ha sollevato una grossa polvere di polemiche. Tra queste quelle della nazionale brasiliana che tanto ha contestato la convalidazione del gol di Zuber. Il bilancio dopo 20 partite è però positivo. Piaccia o no il Var è fondamentale, è questa la strada giusta per migliorare il calcio che conta.
A.P.