Arrestati imprenditori, Dirigenti del Servizio Sanitario dell’ASP di Reggio Calabria e rappresentante locale di associazione animalista. Sequestrate strutture per il ricovero e l’assistenza di cani
È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 11 provvedimenti di custodia cautelare [3 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 3 di sottoposizione all’obbligo di dimora e presentazione alla P.G. e 1 di sottoposizione all’obbligo di dimora], nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e illecita concorrenza con minaccia e violenza, commesse con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘Ndrangheta; turbata libertà degli incanti; intestazione fittizia di beni e truffa aggravata. Assieme a numerose perquisizioni, è in corso di esecuzione anche il sequestro di alcune aziende.
Tra gli arrestati dell’Operazione “HAPPY DOG” portata a termine questa mattina dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Bovalino (RC), figurano i fratelli F. F. e A., imprenditori di Taurianova ritenuti vicini alla cosca VIOLA-ZAGARI-FAZZALARI operanti nel settore canino e titolari/gestori di un canile nel predetto centro pianigiano, per i quali il G.I.P. ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere; M.D., nipote del boss di Platì P.D. (attualmente detenuto), per il quale è stata disposta la misura cautelare in carcere; B.L., titolare di un canile a Melissa (KR) che va agli arresti domiciliari. Arresti domiciliari anche per il direttore del servizio veterinario dell’A.S.P. di Reggio Calabria A.A., per il dirigente del servizio veterinario di Locri B.V. e per C.M.A., rappresentante locale di un’associazione animalista. Disposto l’obbligo di dimora e della presentazione alla P.G. nei confronti di rappresentanti e commercianti di prodotti per animali. Nel corso dell’operazione, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. su richiesta della D.D.A. sono state sequestrate le imprese “H.D. s.rl.” e “R.C.il P. s.r.l.” con sede a Taurianova e “M.D. s.r.l.” con sede a Rocca di Neto (KR), operanti nel settore della custodia e assistenza di cani randagi.
Imprenditore vessato collabora con gli inquirenti. Determinanti le intercettazioni
Dall’inchiesta “HAPPY DOG” della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria emerge che l’imprenditore fortemente vessato da richieste estorsive ha collaborato con gli investigatori della Polizia di Stato. I tentativi di estorsione, posti in essere nei suoi confronti, a partire dal 2014, erano finalizzati a costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, per la durata di tre anni, per il quale era stato bandito dalla S.U.A.P. di Reggio Calabria, nell’aprile di quell’anno, un appalto pubblico per un importo di 284.700,00 €, che si era aggiudicato. La rinuncia doveva favorire gli imprenditori taurianovesi F.A. e F.F., la cui società (H.D. srl) era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, poiché i titolari erano ritenuti contigui alla cosca FAZZALARI-ZAGARI-VIOLA, egemone nel comune di Taurianova. Ulteriori tre richieste estorsive, poste in essere nel 2016 da M.D., erano finalizzate ad ottenere la somma di 58.000,00 €, per conto di esponenti della ‘Ndrangheta di Sant’Ilario, oggetto di una precedente pretesa estorsiva rimasta insoddisfatta; altre somme di denaro per sé, quale corrispettivo per l’opera di mediazione con un suo zio detenuto in carcere e, infine, un terreno confinante con il suo che, in seguito alle resistenze della vittima, veniva danneggiato da un incendio ad opera di ignoti. Nel corso delle attività investigative sono state effettuate numerose attività di intercettazione che hanno consentito di acquisire solidi riscontri alle ipotesi di accusa ascritte agli indagati .
9.40 – Alle prime ore della mattinata odierna, investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato P.S. di Bovalino, hanno eseguito l’Ordinanza di applicazione di misure cautelari n. 666/16 R.G.I.P. D.D.A. – n. 15/16 R.O.C.C., emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore dr. Giovanni BOMBARDIERI, nei confronti dei seguenti 11 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, turbata libertà degli incanti, illecita concorrenza con minaccia e violenza aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata:
(Misura della custodia cautelare in carcere)
F. F. nato a Taurianova il 05.04.1958, ivi residente;
F. A., detto Enzo, nato a Taurianova il 03.06.1962, ivi residente;
M. D. nato a Locri il 15.12.1981, residente a Gudo Visconti (MI);
(Misura cautelare degli arresti domiciliari)
B. L., nato a Cirò Marina (KR) il 12.04.1962, residente a Melissa (KR);
A. A., nato a Taurianova il 27.04.1952, ivi residente;
B. V. nato a Bianco (RC) il 16.02.1956, residente a Locri (RC);
C. M.A., nata a Treviso il 30.03.1954, residente a Gioia Tauro (RC);
(Obbligo di dimora e di presentazione alla p.g.)
C. L.nata a Cinquefrondi (RC) il 26.03.1987, residente a Taurianova(RC);
P. E.nato a Falerna (CZ) l’11.07.1955, residente a Lamezia Terme (CZ);
F. E. nato a Locri il 05.07.1975, ivi residente ;
(Obbligo di dimora)
F. A. nato ad Acquaro (VV) il 04.06.1964, residente a Taurianova; (RC).
Parte offesa dei delitti in contestazione è un imprenditore del settore canino della Locride. Due sono le vicende criminose oggetto delle articolate indagini svolte dal Commissariato P.S. di Bovalino e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria in persona del Procuratore Aggiunto dr. Giuseppe LOMBARDO e dei Sostituti Procuratori dr. Antonio DE BERNARDO (oggi in servizio presso la Procura della Repubblica di Catanzaro), dr. Francesco TEDESCO e dr. Giovanni CALAMITA. La prima trae origine da una denuncia sporta nel 2014 dall’imprenditore della Locride in merito ai tentativi estorsivi aggravati dal metodo mafioso, perpetrati ai suoi danni da B. L. gestore di un canile di Rocca di Neto (Mister Dog srl), con il contributo di P.E. e F. E. (che negli stessi giorni facevano pervenire alla p.o. un messaggio estorsivo di identico contenuto) per costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, a seguito di appalto pubblico che l’imprenditore vittima di estorsione si era aggiudicato, al fine di favorire i fratelli imprenditori taurianovesi F. A. e F., la cui società (la Happy Dog srl) era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, poiché i titolari erano ritenuti contigui – per vincoli familiari e frequentazioni – alla cosca FAZZALARI-ZAGARI-VIOLA, egemone nel comune di Taurianova. Tale fatto delittuoso andava ad inserirsi in più ampio contesto di condotte anticoncorrenziali finalizzate ad ostacolare e screditare l’operato del citato imprenditore della Locride, anche attraverso campagne mediatiche e denigratorie con il coinvolgimento di trasmissioni televisive locali e nazionali, poste in essere con il concorso di funzionari pubblici infedeli (A. A. e B. V.) ed esponenti di associazioni animaliste (C. M. A.), nell’interesse dei F., i quali, unitamente a F. A. (direttore sanitario della Happy Dog) e C. L.(nuora di F. A.), sono a vario titolo coinvolti anche nella commissione dei delitti di intestazione fittizia e truffa aggravata, per cui è stato disposto il sequestro preventivo nei confronti delle società Happy Dog, Rifugio Canino il Parco a loro facenti capo, unitamente aMister Dogriconducibile all’indagato B. L.. La seconda vicenda criminosa scaturisce da un’ulteriore denuncia sporta l’8 gennaio 2016, presso il Commissariato di P.S. di Bovalino, dallo stesso imprenditore della Locride in ordine alla pianificazione, ai suoi danni, di un’estorsione da parte di alcuni esponenti, anche di vertice, della ‘ndrangheta della Locride. L’indagine ha riscontato tre condotte poste in essere con metodo mafioso ed afferenti alla perpetrazione di un’unica tentata estorsione, ad esecuzione frazionata, ordita ai danni della vittima, dal mese gennaio al mese di agosto 2016, ad opera di M. D. Riguardo a siffatta vicenda, il G.I.P. ha disposto la misura cautelare in carcere solo nei confronti di M. D., indagato, in concorso con altri soggetti, non colpiti da provvedimento coercitivo, per n. 3 episodi di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, finalizzati ad ottenere somme di denaro nonché alla cessione gratuita di un terreno
Le indagini venivano svolte con la collaborazione della vittima e con il supporto di numerose operazioni di intercettazione telefoniche ed ambientali.
Su richiesta della D.D.A., il G.I.P. ha disposto altresì il sequestro preventivo delle seguentiimprese e del relativo patrimonio aziendale:
impresa “H. D.” s.rl.” con sede a Taurianova (RC);
impresa “R. C. i. P. s.r.l.” con sede a Taurianova (già con sede a Torino);
impresa “M. D. s.r.l.” con sede a Rocca di Neto (KR).
È emerso, infatti, come i fratelli F., avvalendosi della società sopra indicate, abbiano posto in essere gravi condotte perturbative della libera concorrenza sul mercato di riferimento, finalizzate ad imporre, attraverso il ricorso a metodologie violente e di stampo mafioso, un regime di monopolio illegale. Alla fase esecutiva ha preso parte anche personale dei Commissariati P.S. di Cittanova, Taurianova e Polistena ed autopattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Meridionale” di Siderno.
Reggio Calabria, 21 giugno 2018.
(immagini di repertorio)
Comunicato Stampa – Questura di Reggio Calabria