Etiopia. Il premier: no alle torture di stato, sono terrorismo

Discorso di Abiy Ahmed in Parlamento: ammissione e nuovi impegni

(DIRE) Roma, 19 giu. – “Forse che la Costituzione sostiene che chiunque sia giudicato colpevole da un tribunale possa essere torturato, e sbattuto in una cella buia? No. Torturare o rinchiudere la gente in stanze buie e’ terrorismo da parte nostra”. Abiy Ahmed, primo ministro dell’Etiopia, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha cosi’ ammesso che le autorità hanno commesso torture e abusi contro i prigionieri, ribadendo al tempo stesso che sono pratiche da rifiutare e soprattutto anti-costituzionali. Stando alla stampa di Addis Abeba, Ahmed stava riferendo ai deputati di alcune decisioni interne tra cui la privatizzazione della compagnia nazionale per le telecomunicazioni e quella aerea, quando qualcuno gli ha chiesto se fosse costituzionale il fatto di concedere l’amnistia a persone incarcerate con l’accusa di corruzione o terrorismo. Il riferimento e’ ai tanti prigionieri di coscienza arrestati nel corso delle proteste di piazza scoppiate oltre un anno fa, e a cui Addis Abeba ha concesso a gennaio la grazia. Da qui, l’osservazione: “Neanche la tortura, cosa che abbiamo fatto, e’ un atto costituzionale”. Abiya Ahmed sta cercando di favorire la riconciliazione nazionale, ma ha anche teso una mano all’Eritrea, per porre fine a una disputa territoriale che dura da anni. “E’ nell’interesse di entrambi i Paesi”, ha spiegato il capo del governo. (Alf/Dire) 16:49 19-06-18

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano

Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nato nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione